Avvio al rallentatore dell’economia varesina

Varesenews - 04/05/2016

Questa volta Varese vede la sua produzione industriale crescere meno della media regionale: dopo aver registrato buone performance per gran parte del 2015, quando per alcuni trimestri si erano registrati dati migliori rispetto ad altre province lombarde, nel periodo gennaio-marzo di quest’anno l’analisi congiunturale dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio evidenzia un incremento modesto, non superiore allo 0,2%. Una nota ulteriormente negativa viene poi dal mondo artigiano: qui l’indice di produzione manifatturiera segnala una variazione tendenziale negativa pari addirittura al -2,7%, sensibilmente peggiore al dato lombardo che rimane in territorio positivo con il +0,7%.

Le quasi trecento imprese varesine dei vari settori che hanno risposto all’indagine, insomma, hanno manifestato un atteggiamento di prudenza, evidenziando preoccupazione per una situazione economica influenzata e resa più fragile dallo scenario politico internazionale. Scenario che, con i conflitti in atto nell’area del Mediterraneo e i nodi da sciogliere sul piano europeo, sta costringendo a rivedere al ribasso le stime di crescita a livello mondiale.

Entrando nel merito dell’analisi congiunturale varesina, si segnalano le difficoltà nel primo trimestre 2016 di settori come lameccanica (-1,4%) e gli alimentari(-9,4%) che avevano sostenuto la ripresa durante lo scorso anno. In territorio negativo anche il tessile(-5,9%), l’abbigliamento (-1,7%) e la gomma-plastica (-1%) oltre al legno-mobilio (-11%). Sul versante positivo, invece, i mezzi di trasporto (+10,4%) e la chimica (+4,2%).

In questo contesto, assume sempre più rilevanza per le nostre imprese l’attenzione ai mercati esteri: la quota di fatturato generata da vendite all’estero nel periodo gennaio-marzo 2016 ha raggiunto, nel caso dell’industria, la percentuale record del 48,3%.

Questa dinamica dell’export sembra sostenere la fiducia degli imprenditori: oltre l’85% di quelli interpellati nel mondo dell’industria si aspetta nell’immediato futuro una crescita della produzione o quantomeno la sua stabilità. Percentuale che cala se si prendono in considerazione le risposte degli artigiani: qui la sommatoria tra crescita e stabilità raggiunge la quota del 77%.