Viggiù Turismo – Un viaggio nel tempo sulle tracce dei picass

La Prealpina - 14/09/2023

Inaugurazione della Cava Giudici e riapertura del Museo Butti ristrutturato. Sarà un fine settimana pieno di novità a Viggiù, dove saranno presentati al pubblico due opere che lasceranno il segno nella storia del paese.

Quello più impattante riguarda la Cava Giudici: ora, quando appare davanti, provenendo dal bosco, è come trovarsi al cospetto di una cattedrale. Sembra un tempio, con i suoi pilastri, le “navate”, le decorazioni. Una prodezza della natura, ma anche dell’uomo, che col lavoro, la fatica e la maestria, l’ha scavata nel corso degli anni. Si tratta della Cava ex Cooperativa Marmisti (o Giudici), una bellezza che, dopo essere rimasta nascosta per decenni, ora è stata recuperata per essere inaugurata domenica alle ore 10, con ritrovo alle 9.30 nel parcheggio davanti alla chiesa parrocchiale.

Quando ci si arriva, l’impatto è decisamente forte: sbucando da via Carrà, infatti, si resta di stucco. Sostanzialmente ci si trova davanti a una collinetta dov’è stata tolta la vegetazione, per poter far risaltare quella che, una volta, era una cava in cui si estraeva la pietra che ha reso la Valceresio celebre in tutto il mondo. Dall’ingresso si possono scorgere le viscere della terra, dove l’uomo andava a scavare, conquistando centimetro per centimetro quel materiale tanto prezioso. Erano i tempi dei cavatori e dei picasass, mentre d’ora in poi il sito avrà una fruizione turistica.

Il percorso creato sale “slalomeggiando” sul lato destro della cava, ricavando più punti di osservazione e di scoperta del tempo che fu. Un tempo in cui, venendo a Viggiù, la colonna sonora era scandita tutto il giorno dal tic tic tic dello scalpello dei lavoratori della pietra.

Oggi, invece, a rimanere di sasso è il visitatore. Il posto più iconico della Cava Marmisti è una balconata realizzata praticamente a picco sull’antro della cava, dove si può accarezzare anche la roccia tendente al grigio chiaro, entrando quasi in simbiosi con questo luogo anche col buio, visto che potrà essere visitata a tutte le ore grazie all’illuminazione prevista. Il progetto è frutto del programma Interreg Italia-Svizzera, col sito viggiutese, di proprietà privata, che è stato dato in comodato d’uso al Comune per cent’anni, in collaborazione col sito Unesco e la Comunità montana del Piambello.

«La cava – commenta il sindaco Emanuela Quintiglio – è un luogo maestoso. È stata il fulcro dell’economia del paese, legata all’estrazione della pietra, che si può scoprire visitando il Museo dei Picasass. Il recupero di questo sito è il tassello mancante per la comprensione di tutte le attività legate all’escavazione della pietra». L’inaugurazione avverrà in concomitanza con la manifestazione “Pittori e scultori” nei cortili, in programma domenica nel centro storico.

Mentre sabato, alle 17.30, sarà aperta al pubblico, dopo un completo restauro, anche la nuova sede espositiva al secondo piano del Museo Butti, con la mostra dedicata al pittore Mario Raciti. In esposizione ci saranno tredici opere, dipinti su tela e su carta, che coprono un periodo di sessant’anni, dal 1962 al 2022, in cui enigmi e misteri continuano a intrigare.