Gli attivisti di Ultima Generazione hanno imbrattato con vernice gialla le vetrate di Malpensa Prime, lo scalo dedicato ai jet privati, per protestare contro il cambiamento climatico e sensibilizzare sulle emissione di CO2 prodotte da questi velivoli. È successo ieri mattina al piccolo terminal che si trova nell’area compresa tra il T1 e il T2.
I manifestanti hanno cercato di bloccare l’accesso alla struttura ed esposto striscioni che denunciano il ruolo dei jet privati nella produzione di gas a effetto serra derivanti dalla combustione del carburante di origine fossile. Insieme con Ultima Generazione, anche gli attivisti di Scientist Rebellion ed Extinction Rebellion che lottano contro l’uso del petrolio e dei suoi derivati. Come si legge dai volantini attaccati alle vetrate dello scalo, le tre associazioni chiedono la messa al bando di tutti i jet privati e che ai frequent flyers, cioè i viaggiatori frequenti, venga imposta una tassa. Per spiegare questa richiesta è specificato che «gli studi dimostrano che in questo modo potremmo facilmente raccogliere oltre cento miliardi di dollari all’anno», denaro che serve «per aumentare i finanziamenti per il clima e contrastare gli effetti del riscaldamento globale». Argomentando poi che «l’1 per cento più ricco della popolazione è responsabile di più emissioni rispetto al 50 per cento più povero. Il fatto che i ricchi paghino di più e si impegnino a ridurre le loro emissioni non è solamente una questione morale, ma anche una necessità matematica e scientifica».
Malpensa Prime è stato inaugurato a luglio del 2019 e da allora è in costante crescita. La struttura, gestita insieme con quella di Linate da Sea Prime, società del Gruppo Sea, ha visto dall’apertura un incremento del traffico di circa il 50 per cento. Come recentemente dichiarato da Chiara Dorigotti, amministratore delegato di Sea Prime, la sostenibilità e la riduzione dell’inquinamento è una priorità per la società: «Stiamo lavorando in accordo con Eni per rifornire anche lo scalo di Malpensa Prime, mentre a Linate il servizio è già operativo, con i Saf, cioè i sustainable aviation fuel. Contiamo di mettere questi combustibili a disposizione dei nostri clienti e operatori in tempi brevi. La nostra utenza è molto attenta alla sostenibilità e moltissimi operatori della business aviation desiderano utilizzare carburanti rinnovabili per ridurre le emissioni e promuovere pratiche sostenibili».