Varese Troppi costi, il Centro geofisico e l’Osservatorio rischiano la chiusura

La Prealpina - 27/04/2018

Dicono che la situazione è tornata difficile, che nei forzieri dell’associazione mancano 60mila euro, perché il bilancio del 2017 varato pochi giorni è sotto di tutti questi soldi. Ai 250 soci che sono abituati a rimirar le stelle, non piace parlare di vil denaro. E anche il presidente della Società astronomica “G.V. Schiaparelli”, Vanni Belli, chiede di «non fare polemica». E lascia che a parlare siano i numeri.

L’associazione si occupa delle attività dell’Osservatorio del Campo dei Fiori e della Cittadella della Natura, e gemma anche il Centro Geofisico Prealpino che tratta di meteorologia e sismologia e che ha sede dietro viale Aguggiari. Due realtà che rappresentano la scienza e la cultura ai massimi livelli sul territorio. Con attività di ricerca, osservazioni della volta celeste, serate divulgative, scolaresche in visita, domeniche dedicate, iniziative che contano oltre 11mila partecipanti l’anno. E che dire delle richieste di informazioni sul tempo e scientifiche (anche attraverso il sito (www.astrogeo.va.it), per non parlare delle stazioni meteo e dell’impegno e della collaborazione con la protezione civile in caso di calamità. Insomma, non solo volta celeste e non solo osservazioni, per quanto entusiasmanti e che radunano migliaia di persone, come in occasione della notte di San Lorenzo e delle stelle cadenti. Il bilancio però è in rosso e per fare cambiare la situazione ci vorrebbe tutto sommato poco. Ogni anno arrivano da Regione e Comune tanti soldini e anche sostanziosi contributi privati che permettono di mandare avanti le attività (la quota associativa è di 30 euro l’anno), ma i circa 260mila euro totali annui non bastano. E il buco al momento è, appunto, di circa 60mila euro. Più o meno la stessa cifra in più rispetto ai fondi pubblici attuali che la Provincia forniva ai forzieri dell’Associazione prima di fare un passo indietro, nel 2015, in seguito allo svuotamento delle competenze e al passaggio di queste ultime alla Regione. Basterebbe, per esempio «che per un servizio-bene istituzionale come il nostro, le istituzioni ci offrissero una sede», sottolinea il presidente Vanni Belli. Perché quella attuale del Centro Geofisico Prealpino è una palazzina in affitto che costa ogni anno circa 30mila euro. Oltre alla strumentazione per la registrazione dei terremoti, nell’edificio vi è la segreteria dell’Osservatorio che gestisce appunto tutti gli eventi al Campo dei Fiori. Una sede era già stata individuata, anche se l’accordo non era stato del tutto perfezionato, con la giunta Fontana, poco prima delle elezioni e dell’insediamento di Davide Galimberti con la sua amministrazione di centrosinistra. «A dire il vero la trattativa sulla sede, che era stata individuata nella dacia di Villa Baragiola, è proseguita, ma non si è conclusa», sottolinea il presidente Vanni Belli. Nessuna critica a chi “sponsorizza” l’attività del centro e offre in comodato l’Osservatorio, all’ente – cioè all’amministrazione comunale – con la quale è avviata una ampia collaborazione culturale e scientifica, «ma diciamo che una maggiore attenzione verso i nostri problemi da parte di tutte le istituzioni potrebbe risolvere la situazione».