Varese Sacro Monte – Bello e impossibile

La Prealpina - 14/03/2023

re passaggi per valorizzare il Sacro Monte. Dopo i disagi registrati nel fine settimana, con la polizia locale costretta a chiudere la via di accesso al patrimonio Unesco, è pronto a partire il piano di rilancio del Borgo chiesto dall’intero consiglio comunale nel mese di novembre.

La difficoltà di accesso, con la mancanza di parcheggi e la funicolare chiusa da un anno e mezzo, è solo una delle criticità che affligge il nostro borgo sacro. Il fiore all’occhiello di Varese, che tra l’altro ospita un patrimonio Unesco, non viene valorizzato come meriterebbe e tutte le strategie messe in campo fino ad oggi si sono rivelate fallimentari. Per questo, l’intero consiglio comunale ha votato all’unanimità la richiesta della consigliera Pd Manuela Lozza di impegnare il sindaco e la giunta alla convocazione degli stati generali sul Sacro Monte. Una sorta di grande tavola rotonda, aperta a tutti gli enti del territorio e anche ai cittadini, per individuare le azioni necessarie ad un rilancio del Borgo. Un incontro ormai non più procrastinabile, «che non è finito nel dimenticatoio – spiega la consigliere Lozza -. Abbiamo lasciato passare le elezioni e come promesso, convocheremo a breve gli stati generali». Sono tre le azioni propedeutiche alla grande riflessione sul borgo. «Ho pensato di convocare prima una commissione consigliare per informare i colleghi – continua Lozza -. Alla prima data disponibile si riunirà quindi la commissione Cultura per un primo passaggio istituzionale». Poi sarà la volta della stesura della lista degli invitati. «Oltre al gruppo che abbiamo già individuato, vorrei coinvolgere quanti più enti e persone possibili che abbiano interesse per il Sacro Monte. Oggi gode dell’interesse di enti e professionalità estremamente virtuose come gli enti ecclesiastici, l’Osservatorio del Campo dei Fiori, la Facoltà di Biologia dell’Insubria, le associazioni ambientali e sportive e d’arma che possono collaborare per il bene di tutti. Penso però anche a chi magari un interesse in questo momento sul Sacro Monte non lo ha ma in prospettiva potrebbe averlo». Magari recuperando e ampliando la rete dei sentieri per rivolgersi ad appassionati di escursionismo, trekking e ciclismo. Oppure una rete di agenti culturali, che possano portare al monte manifestazioni durante tutto l’anno. «Una volta completata la lista degli invitati si convocherà la riunione, che ho pensato di organizzare in un luogo pubblico e quindi aperta a tutti, non nella partecipazione attiva, ma sicuramente nell’ascolto delle riflessioni che i diversi agenti porteranno al tavolo». Il tutto dovrebbe avvenire a stretto giro, anche se la speranza è che almeno la funicolare torni in funzione indipendentemente dagli stati generali e nel breve periodo. Il collaudo è stato completato da tempo e stando alle ultime dichiarazioni dell’assessore, Andrea Civati, si sarebbe solo in attesa del nulla osta Ministeriale alla riapertura.

Quell’assalto di turisti nei primi del ‘900

uando “le carrozze del tram elettrico che porta alla Prima Cappella” erano “letteralmente prese d’assalto” (Cronaca Prealpina del 23 luglio 1900). Quando la funicolare da Varese costava 2 lire e 20 centesimi. Quando all’albergo Riposo si tenevano pranzi-concerti col Rigoletto e La Bohéme suonati al pianoforte. Quando “nelle notti insonni della torrida estate, quanti in meno di 70 minuti di ferrovia fuggiranno da Milano per riposare sulla vetta di Campo dei Fiori” (La Prealpina Illustrata del 15 aprile 1906). Quando “il viaggio da Milano al Sacro Monte” durava “solamente un’ora e mezza” (Cronaca Prealpina dell’8 aprile 1909). Quando dalla Casa dell’uva fragola a Cabiaglio (tornata in auge grazie al bel romanzo di Pier Vittorio Buffa presentato venerdì scorso in Salone Estense) come da Brinzio, Azzio, Orino e da tutto il circondario varesino si saliva a piedi fra i boschi prima e in processione lungo il Viale delle Cappelle poi, avendo come meta la Madonna Nera.

Erano gli anni della Belle Epoque, del Liberty in villa, del tourisme – come si scriveva allora – che arrivava alla Città Giardino da mezza Europa e contava anche la bella borghesia rampante e l’alta nobiltà legata a Casa Savoia.
Tempi lontani, certo, ma a giudicare dall’affollamento dei giorni scorsi, Sacro Monte e Campo dei Fiori rimangono nel cuore dei varesini.

«Nessun piano reale per il borgo»

Serve chiarezza sulla funicolare, ma l’amministrazione non dà risposte». Il consigliere comunale Stefano Clerici (Varese ideale), torna all’attacco sulla prolungata chiusura dell’impianto di risalita del Sacro Monte. «Più di un mese fa ho presentato un’interrogazione per sapere le tempistiche di riattivazione e se avessero trovato un macchinista, perché questo è fondamentale: anche se dal Ministero arrivasse il nulla osta, senza una persona che manovra la funicolare, l’impianto non potrebbe comunque riaprire – spiega Clerici -. Il termine di 30 giorni che l’amministrazione aveva per rispondere è ampiamente scaduto e mi chiedo come mai non ci sia trasparenza su questo aspetto». Tutto il tema dell’accessibilità al Sacro Monte, secondo il consigliere Matteo Bianchi (Lega), non è stato trattato con trasparenza. «Ed è questo il primo nodo da sciogliere – dice Bianchi -. Non si può continuare a nascondere la polvere sotto lo zerbino, ma bisogna sedersi intorno ad un tavolo, mettere sulla bilancia le esigenze di tutti, residenti, commercianti e turisti, e trovare la soluzione per costruire un parcheggio». Il consigliere di Varese ideale Stefano Clerici avrebbero da ridire anche sulla decisione della giunta di abbattere il bar Pineta. «Nella delibera si legge che il chioschetto deve essere demolito per restituire l’area ai turisti. Mi sembra che al Sacro Monte lo spazio e il verde non manchino, l’assenza di un bar, tra l’altro sempre aperto come lo era la Pineta, invece si sentirà. Non ci sono i parcheggi, hanno chiuso la funicolare e adesso anche il bar. Mi sembra tutto illogico e che si stia andando nella direzione opposta alla valorizzazione del borgo. L’impressione è che questa amministrazione non abbia alcuna idea per il Sacro Monte e non sappia nemmeno cosa farsene».