Trasformare la mobilità per migliorare la qualità della vita cittadina. Da ieri mattina, in questo senso, Varese dovrebbe essere una città un po’ più green, in linea con gran parte dell’Europa. Di certo, per ora, è diventata più blu. Perché se e quanto le rivoluzionarie regole del nuovo piano della mobilità sapranno trasformarla in una realtà moderna e nello stesso tempo ecosostenibile, è una scommessa ancora tutta da vincere. Il sindaco Davide Galimberti ci crede davvero. «So bene che abbiamo preso una decisione difficile – ammette – ma sui problemi legati al traffico e ai parcheggi bisognava intervenire. Abbiamo studiato un modello di mobilità nell’interesse di tutti. Anche dei tanti che raggiungono Varese per lavoro, studio e turismo».
Ieri, dunque, il battesimo del nuovo Piano della sosta. Con gli ausiliari del traffico utilizzati per informare e aiutare i cittadini. E senza multe per chi in buona o malafede ha commesso errori.
Come è andata? I numeri, afferma il Comune, sono positivi: il Park & Bus ad esempio ha fatto registrare circa un centinaio di utenti nell’arco della giornata e in tanti si sono rassegnati senza discutere alle nuove tariffe dei parcometri, soprattutto in centro. Eppure moltissimi hanno cercato soluzioni alternative e gratuite più o meno lecite, lasciando inutilizzati gli stalli blu. Anche i mugugni, le ansie e le preoccupazioni sono state tangibili (si annunciano forme di protesta organizzata). Ieri ad esempio era giorno di mercato e gli ambulanti si sono subito resi conto che non tutti i clienti saranno disposti a pagare il parcheggio per fare la spesa. E ancora: chi abita e lavora in centro non digerisce i costi dei nuovi abbonamenti, considerandoli esagerati. Rovescio della medaglia: c’è anche chi ha già pensato di risparmiare sul proprio abbonamento al bus, fingendosi proprietario di un’auto e contando sulla mancanza di controlli ad hoc. Il Comune, dal canto proprio, chiede pazienza, rassicura e promette che se sarà necessario, aggiusterà e modificherà. Ma soprattutto non si fermerà alle strisce blu (ieri mattina sono stati colorati anche gli stalli in via San Giusto) e aggiungerà altri tasselli sul versante del sostegno al trasporto pubblico, alla mobilità ciclabile e pedonale. Obiettivi che tanti varesini affermano di condividere. E sui quali l’Amministrazione è ben consapevole di giocarsi il futuro.
E scatta la corsa al posteggio abusivo
Era uno dei timori della vigilia e ieri puntualmente si è concretizzato: con l’entrata in vigore del nuovo Piano della sosta è scattata la caccia al posteggio libero, per non dire – in alcuni casi – abusivo. L’esempio più lampante arriva da via Maspero (foto Blitz), salendo verso il cimitero di Giubiano per poi proseguire fino al campo da rugby: decine di automobili parcheggiate in un lungo serpentone sul lato verso la vegetazione. Vetture lasciate a filo della strada, strette contro le piante che delimitano la carreggiata. E, appunto, molte non erano in regola.
Del resto, in questo caso c’è chi ha “sfruttato” la legge delle probabilità: mentre sugli stalli blu a pagamento possono intervenire gli ausiliari della sosta in servizio per la municipalizzata Avt, che perlustrano la città per verificare la corretta esposizione dei tagliandi e sanzionare chi sbaglia, altri tipi di irregolarità – come ad esempio il parcheggio “creativo” o in divieto di sosta – possono essere multati soltanto dagli ausiliari comunali (quattro in tutto, in servizio da agosto) o dalle forze di polizia, che però sono ovviamente impegnate anche in molte altre attività sul territorio nel corso della giornata. Per eludere il problema, sempre a Giubiano, c’è stato anche chi ha ignorato i divieti di sosta che preannunciavano interventi di ritinteggiatura delle strisce: tradotto, stalli che fino a ieri erano liberi e “dipinti” di bianco, a breve diventeranno blu, e nel frattempo c’è chi continua a parcheggiare lì nonostante i cartelli che impongano di lasciare liberi gli spazi per consentire gli imminenti lavori.
Ma fin dal primo mattino di ieri in tanti si sono mossi in anticipo puntando gli stalli liberi e “autorizzati” rimasti lungo viale Europa, a partire dal cavalcavia all’incrocio con via Metastasio e fino alla rotonda di via Uberti: alcune decine di spazi che consentono di raggiungere con una passeggiata relativamente corta il centro cittadino. «Per sicurezza mi sono alzato un’ora prima – spiega un automobilista, impiegato in un ufficio del centro, riuscito a portare a termine la “missione” – ma almeno ho trovato posto prima che i parcheggi si riempissero tutti. Prima posteggiavo in via Solferino o in via Monviso, ma ora lì è diventato a pagamento. Fare il pass utenti frequenti? Per ora preferisco di no: 55 euro al mese senza avere neppure la certezza di trovare posto non sono pochi. Allora tanto vale alzarsi prima e cercare di accaparrarsi uno degli ultimi liberi».
«Più decoro e meno auto. Come in Europa»
«Varese sarà una città migliore». Ne è sicuro il sindaco Davide Galimberti, che alle 6.45 di ieri mattina ha cominciato il tour per le soste del park&bus, le quattro aree dove è possibile lasciare l’auto e prendere (andata e ritorno) il pullman a dieci centesimi. I cartelli affissi alle colonnine per pagare recitano “una grande opportunità per migliorare la qualità della vita, l’ambiente e la qualità dell’aria”. E i commenti del sindaco e dell’assessore Civati vanno in questa direzione. «Avremo una città con più decoro e meno auto, con più posti in centro per chi deve fare commissioni e con la possibilità di godere e usufruire degli spazi in modo migliore, per tutti, con meno inquinamento e meno caos», dice Andrea Civati. I primi utenti del posteggi di interscambio «sono stati residenti in comuni del circondario, il primo con il quale ho parlato proveniva da Besozzo», spiega Galimberti. «Avere l’opportunità di lasciare l’auto a poco prezzo e muovendosi con i mezzi pubblici è una occasione, un passo decisivo verso un modo nuovo di vivere la città». Un centinaio, le persone che hanno usufruito nell’arco della giornata del park&bus, un numero che a Palazzo Estense reputano significativo per essere il primo giorno di attuazione. «I vantaggi si sono anche per i pendolari». Certo bisogna abituarsi. Capire il nuovo sistema, imparare ad applicarlo. Sfruttare le opportunità, ma a fronte di parecchie lamentele e critiche, anche politiche, delle scorse settimane, sul piano, in municipio sono convinti della bontà della scelta. «Tutto è perfettibile e le nostre porte sono aperte per raccogliere suggerimenti e per vagliare eventuali interventi correttivi», spiega Civati. «Dico grazie ai varesini e a tutti i cittadini che gravitano nella nostra città per la pazienza avuta e il mio personale invito è a a provare questo nuovo sistema di spostarsi, convinto della bontà di quello che abbiamo messo a punto». Una prova del nove anche per la giunta Galimberti. Difficile credere, mesi fa, che una strada così accidentata potesse essere rappresentata dal piano della sosta. Un progetto che riguarda tutta la mobilità e che solo ora si comincia a comprendere: città blu inondata di parcheggi a pagamento ma anche un nuovo sistema per spostarsi che rende Varese più vicina alle grandi città e a quelle europee. Una modalità di certo perfettibile ma che ha l’obiettivo di fare utilizzare i bus a cittadini restii da sempre (e non solo per la conformazione urbanistica e orografica) a muoversi senza il proprio mezzo. Sul fronte delle critiche, quello del mancato potenziamento delle corse vicino alle aree di Park&Bus. «Partiamo così, anche perché a Masnago, per esempio, ci sono di fatto due linee, la N e la E e nei momenti di punta, con le scuole, ci arriverà a una corsa ogni 4/5 minuti». Diversa la situazione negli altri parcheggi (centro commerciale Belforte/largo Gajard in via Borri, Schiranna). Qui i “passaggi” sono ogni venti minuti. Troppi?
Ai cittadini il giudizio. Con il giusto tempo per “provare”. E, sostengono i critici, spendere.