«L’obiettivo è andare incontro
ai cittadini».
Andrea Civati è l’attuale
assessore alla Pianificazione
del territorio e Realizzazione
Opere Pubbliche.
Tra le sue deleghe quindi
figura anche la mobilità.
E si accinge ad operare
una serie di cambiamenti
difficili.
L’opposizione prevede un’ondata
di rincari per i cittadini a seguito
dell’approvazione del
nuovo piano della sosta e delle
nuove tariffe. Come risponde a
queste critiche?
Non è corretto dire che le
nuove tariffe siano già state
definite. Sarà una delibera
del Consiglio Comunale a
stabilire un intervallo all’interno
del quale fissare le tariffe.
L’indicazione, comunque,
è quella di non introdurre
variazioni importanti rispetto
alle tariffe attuali. Soprattutto,
i costi saranno differenziati:
ci saranno delle
zone in cui saranno applicate
delle tariffe più alte, e altre
in cui saranno istituite tariffe
più basse. Ci sarà una distribuzione:
il sistema si articola
in diverse zone, in alcune
si pagherà di più, in altre
meno rispetto a oggi.
Può indicare un obiettivo importante
che il piano della sosta
“Varese si muove” vuole raggiungere?
Un obiettivo è rendere gli
spostamenti (e la sosta) complessivamente
più economici
e veloci per i cittadini. Come
ho detto più volte, la ricerca
del parcheggio costa in
termini di tempo e di consumo
di carburante. Creando
più posti, l’obiettivo è ridurre
sprechi e stress per il cittadi-
«Renderemo la sosta
più economica e veloce»
no.
Come mai, se non ci saranno aumenti,
nel bilancio di previsione
2017 il piano della sosta vale il
doppio del precedente?
Gli importi che sono stati indicati
nel bilancio, da un lato,
fanno riferimento al recupero
di una percentuale consistente
– che si attesta intorno
al 20 per cento – di ticket
non pagati. In altre parole: ci
sono cittadini che non pagano
il parcheggio pur essendo
tenuti a farlo. Noi vogliamo
far sì che tutti quanti paghino,
smettendo di tollerare i
furbi. In ogni caso, gli importi
che sono stati indicati nel bilancio
sono “di previsione”.
Consideriamo anche che il
Comune dovrà affrontare
molti investimenti: per
esempio, per installare parcometri
intelligenti, per
adottare App che consentano
di trovare parcheggio,
nonché per introdurre il nuovo
titolo di viaggio
“park&bus” (che al cittadino
costa 10 centesimi). È vero
che la previsione di entrata è
superiore all’anno precedente,
ma è anche vero che gli effetti
economici saranno da
valutare in corso di applicazione.
Il nostro obiettivo è
quello di modernizzare la
città. Al cittadino non interessa
quanto è stanziato nel
bilancio di previsione, ma
come “funzionerà” la sua
giornata.
La passata amministrazione cosa
ha fatto sul tema della sosta?
Niente, se non inserire un
provvedimento assurdo come
la tariffa serale che scatta
dopo le ore 20. Un balzello
che non ha nessuna logica in
termini di mobilità e che è
andato semplicemente a punire
chi voleva vivere la città.
Questa misura, da noi,
non verrà più confermata.
Nello stesso tempo la passata
Giunta ha abolito la gratuità
della sosta in pausa pranzo,
cosa che invece noi manterremo
in tutta la città. Le
critiche dell’opposizione mi
sembrano mal poste: questo
è un piano che ha una sua logica
complessiva, che non
punta a ottenere un risultato
momentaneo.
La funicolare di ieri e quella di
domani: quali differenze ci sono?
La passata amministrazione
non ha mai fatto niente per
potenziare l’impianto di risalita,
se non ridurne costantemente
i giorni di apertura,
fino a portare la funicolare
ad aprire solo nei mesi più
caldi. Noi, invece, abbiamo
creduto fortemente in questo
impianto e i varesini hanno
premiato i nostri investimenti:
la funicolare, da che
siamo arrivati, ha registrato
un numero di accessi in crescita.
La Giunta di centro destra,
invece, dopo un investimento
di 2 milioni di euro, ha
scelto la strada di tener chiuso
l’impianto, accumulando
debiti.
Cosa risponde all’assessore Clerici
che contesta il suo operato?
È curioso sapere che chi ha
amministrato la città per 23
anni senza fare niente critichi
chi si è insediato da pochi
mesi. Io credo che i varesini
abbiano colto il nostro impegno
per cambiare Varese,
consapevoli che, dopo più di
due decenni “di nulla”, per
cambiare ci vuole del tempo.n