Il risultato finale ha confermato le voci di corridoio: Marco Magrini, sindaco di Masciago Primo ed esponente di Progetto Civico, è il nuovo presidente della Provincia. Ha sconfitto Emanuele Antonelli, di Fratelli d’Italia, col 53,6% dei voti al termine di uno spoglio elettorale che fino a metà dava i due contendenti sul filo di lana. La prima dichiarazione del neoeletto è stata di apertura verso il suo avversario, confermando ciò che aveva più volte detto durante la campagna elettorale: «Antonelli è un amministratore capace, contro di lui non ho assolutamente nulla, ma è chiaro che questa volta ha vinto il territorio, hanno vinto i sindaci e i consiglieri che vogliono lavorare nell’interesse di tutti. Gli stessi partiti che avevano invitato a votare il sindaco di Busto Arsizio dovrebbero, a questo punto, lasciare da parte le rispettive bandiere politiche e collaborare insieme agli altri».
Ma il primo gesto non è andato in quella direzione: all’entrata di Magrini nell’atrio di Villa Recalcati, pochi minuti prima della proclamazione ufficiale avvenuta alle 21.15 di ieri sera, parecchi esponenti del centrodestra hanno guadagnato l’uscita senza stringere la mano al vincitore. Segno di una sconfitta che brucia? «Segno di una sconfitta netta, non c’è dubbio – ha concluso il neopresidente -, ma anche dell’arroganza. Ripeto: d’ora in poi dobbiamo metterci tutti insieme per affrontare i problemi del territorio, a cominciare dal principio che bisogna ascoltare prima di agire». Poi l’applauso dei sostenitori, compreso quello di Davide Galimberti, sindaco di Varese a capo di una coalizione di centrosinistra: «Con Magrini ci sarà una svolta nel governo del territorio. Si tratta di un segnale importante anche in vista delle prossime elezioni regionali». Quanto alla maggioranza che sosteneva Antonelli e che è rimasta tale e quale (il voto non ha riguardato il Consiglio, per il quale si dovrebbe votare alla fine dell’anno corrente, secondo un meccanismo perverso che tutti chiedono di cambiare allineando le elezioni dei consiglieri con quelle del presidente), quindi generando in teoria un problema politico interno all’ente, Magrini non si scompone e ribadisce: «Chiedo la massima collaborazione perché in gioco ci sono i problemi concreti della nostra provincia, che non hanno colore politico». Di sicuro, però, i malumori emergeranno, col Pd che ha operato una scelta coraggiosa indicando la preferenza per Magrini, la Lega divisa in due fazioni e le altre formazioni – Fratelli d’Italia compresa- nelle quali potrebbe esserci stato più di un “voto in libertà.” L’Ufficio elettorale di Villa Recalcati ha proclamato il nuovo presidente con 42.584 voti ponderati, pari al 53,6%; Emanuele Antonelli, presidente ha ottenuto 36.751 voti ponderati, pari al 46,3%.