Nonostante difficoltà e tagli, il Premio Chiara c’è. Certo, con un programma di incontri decisamente ridotto, con l’incertezza sulle risorse, con i dubbi su come celebrare, il prossimo anno, il trentennale del premio, ieri, a Villa Recalcati, i due paladini della manifestazione, Bambi Lazzati e Romano Oldrini, hanno lanciato la nuova edizione.
Come sempre, Romano Oldrini parla chiaro: “Se avessimo forti difficoltà in futuro – dice Oldrini – salveremmo il premio più che il festival”. Poi aggiunge, speranzoso: “Comunque si è consolidata l’attenzione verso il premio da parte delle case editrici”.
Quanto al trentesimo che sta dietro l’angolo Bambi Lazzati assicura: “Non faremo una mostra celebrativa, non faremo sculture, ma certamente proporremo qualcosa di interessante”.
Quest’anno sono 25 gli incontri in cartellone, con nomi illustri e altri meno. Un cartellone che ha tutto l’appoggio della Provincia, come ribadisce il presidente Gunnar Vincenzi, e che richiama l’attenzione di varie amministrazioni: al tavolo della presentazione c’è Francesca Strazzi, assessore ai Giovani per Varese, l’assessore Alessandra Miglio per Luino, Nicola Tucci per la Pro Loco di Azzate e Sara Bianchi della Biblioteca di Tradate. Non mancano neppure il lucido Claudio Merletti, direttore dell’Ufficio scolastico varesino, e Carlo Massironi, direttore della Fondazione comunitaria del Varesotto.
Ma come si presenta il programma del Festival? Tanti i nomi, alcuni davvero interessanti, come Paolo Cognetti, lo scrittore dai capelli rossi che ha vinto il Premio Strega, che terrà il seminario di scrittura, già sold out e con una lista d’attesa di 70 persone. O il nazional-popolare Premio alla Carriera, lo scrittore Valerio Massimo Manfredi, che ricerverà il riconoscimento al Teatro Sociale di Luino. Compatta la pattuglia dei giornalisti-autori: interessante l’idea del giornalista Matteo Inzaghi di dedicare un incontro ai Negozi storici di Varese. Curiosità intorno al volume del giornalista Riccardo Prando, dall’accattivante titolo “Contro la scuola”. Apertura del festival con Gianni Spartà e il suo “Dimmi perchè parti” dedicato alle due ruote.
Discorso a parte merita il tris di concorsi abbinati al Chiara: il Premio Prina (che il 28 settembre inaugura in Triennale a Milano), il Premio Inediti, che sforna anche quest’anno ben due volumi pubblicati da Pietro Macchione e il Premio Chiara Giovani, quello che appare come una fucina di scrittori del futuro: ieri alla presentazione c’erano due finaliste (Elettra Aldinio e Beatrice Maria Paris) che, compite e silenziose, forse non sapevano di essere la vera chiave per il futuro (se ci sarà viste le premesse) del premio.
E se c’è da essere soddisfatti per la triade dei finalisti, Davide Bregola, Francesca Manfredi e Luca Ricci (il vincitore sarà proclamato domenica 22 ottobre alle Ville Ponti, in un evento con l’ottima Claudia Donadoni), c’è al contrario da dolersi per il fatto che nessun incontro è dedicato all’eterno giullare Dario Fo. Poteva essere l’occasione per recuperare, post-mortem, il non-conferimento del premio alla carriera in vita. Ma, si sa: nemo….