È ancora una marcia indietro, ma questa volta il segno meno piace a tutti. Sì perchè riguarda il calo del numero di fallimenti di aziende in provincia. I dati del 2015 segnalano una contrazione di oltre il 29% rispetto all’anno prima L’analisi dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio evidenzia, infatti, come negli scorsi dodici mesi si sia registrata sul nostro territorio una diminuzione del 29,3 nel numero di procedure concorsuali: al 31 dicembre 2015 i fallimenti varesini si sono attestati a 222, contro i 314 registrati nell’anno precedente. Le procedure di liquidazione e scioglimento volontario invece salgono, ma solamente di 1 unità passando da 1.152 a 1.153.
«Il dato è sicuramente positivo – sottolinea Nicola Rondinone, ordinario di diritto commerciale della Scuola di Diritto della Liuc – tenendo anche conto del fatto che comprende sia le procedure di fallimento, sia le richieste di concordato. Però i numeri assoluti sono ancora troppo esigui per spingerci a parlare di una vera inversione di tendenza. Questo per una ragione molto semplice. Dal 2008 al 2014 i fallimenti hanno avuto una crescita esponenziale. Finalmente questo trend si è interrotto ma siamo ancora molto lontani dai livelli pre crisi. La strada da percorrere è ancora lunga». Secondo il docente dell’Università Cattaneo, in ogni caso, ci sono ragioni valide per poter parlare di «ottimismo temperato».
Ritornando all’analisi, si coglie come le imprese maggiormente interessate dai fallimenti appartengono al manifatturiero (32%), seguite dalle costruzioni (19%) e dal commercio (15%).
Analogamente, anche per le imprese in scioglimento e liquidazione i settori più colpiti sono il manifatturiero (26%), le costruzioni (19%) e il commercio (15%).
«Il dato sulle costruzioni potrebbe stupire – continua Rondinone – tenendo presente la grave crisi del settore. In realtà bisogna considerare il fatto che si tratta di un ambito in cui il numero delle liquidazioni volontarie è molto elevato. Il che significa che l’edilizia sta ancora combattendo contro pesanti difficoltà. Vanno meglio, invece, le attività dei servizi, soprattutto quelli tecnologici».
Entrando nel dettaglio dei dati elaborati dalla Camera di Commercio varesina e relativi alla tipologia di impresa, le procedure concorsuali confermano il trend dei primi sei mesi dell’anno, con le società di capitale in testa (76% del totale), distanziate dalle società di persone (9%) e dalle imprese individuali (7%). Per quanto concerne le procedure di scioglimento e liquidazione, al primo posto permangono le società di persone (49%), seguite da quelle di capitale (47%).