Da una parte ci sono le imprese che cercano disperatamente personale. Dall’altra i giovani che si affacciano al mondo del lavoro. E in mezzo si trovano gli istituti scolastici che dovrebbero svolgere il ruolo di traghettatori. Questi tre mondi si sono incontrati ieri (oggi si andrà avanti fino alle ore 13 per il secondo e ultimo giorno) al centro congressi di Ville Ponti, che sta ospitando una trentina di istituti, un’ottantina di imprenditori e centinaia di studenti delle classi quarta e quinta delle scuole superiori del Varesotto in occasione del “Matching scuola-impresa: giovani, futuro, impresa, territorio”. La due giorni si sta svolgendo tra momenti d’incontro e approfondimento rivolti sia alle imprese che desiderano aprire le porte alle nuove generazioni, sia ai giovani che vogliono conoscere le professioni del futuro e i corsi post-diploma.
Oltre ai classici indirizzi formativi, ad attirare l’interesse sono stati soprattutto gli Istituti tecnici superiori (Its), vale a dire delle scuole ad alta specializzazione tecnologica post diploma: ovvero laddove le imprese vanno letteralmente a caccia di “cervelli” da inserire. E così non c’è da stupirsi se, per esempio all’Its lombardo della mobilità, «il 92% degli studenti – dice Simone Trivisani, student recruitment networking strategist – trovano lavoro nel proprio ambito entro un anno dal termine della scuola. In particolare le aziende stanno cercando addetti alla logistica», mentre a Malpensa vanno a ruba «i manutentori di aeromobili».
Insomma, è tornato valido il detto di una volta: se si è in grado di fare un mestiere per bene, in Lombardia un impiego si trova a mani basse. Anche in settori dove, per anni, si è parlato di crisi, come il tessile. «Nel nostro comparto – afferma Paola Tambani, referente dei corsi dell’Its Cosmo di Busto Arsizio, che collabora col Centrocot – ci sono più opportunità di quanto si pensi. E non solo come designer e stilista, ma ci sono molte figure ricercatissime, come i certificatori o gli addetti ai processi produttivi».
Il tutto in una filiera molto “alla moda”, come chiaramente è il tessile di qualità e legato all’innovazione, che si è sviluppato in questi anni quando, invece, le produzioni più di base sono state travolte dai costi stracciati delle fabbriche asiatiche. La due giorni di Ville Ponti è servita anche per demolire il pregiudizio sui giovani con poca voglia di sudare: «Non è per niente vero – dichiara Fiorenzo Bani Alunno, consulente dell’Its JobsFactory di Varese -. Se dei ragazzi appaiono così è per colpa di noi adulti. Al contrario, quando sono responsabilizzati e gli si pone davanti un progetto concreto da realizzare, emergono dei talenti che impressionano».
L’iniziativa, che ha visto anche la presenza di alcuni desk delle forze dell’ordine che illustravano le prospettive lavorative all’interno dei vari corpi, è stata realizzata in collaborazione con il Tavolo unico provinciale scuola, sotto il coordinamento della Camera di commercio: «Qui – commenta il presidente dell’ente camerale, Mauro Vitiello – il sapere e il saper fare si incrociano in maniera virtuosa. So bene quanta voglia di fare ci sia nei nostri ragazzi e, quindi, siamo a disposizione per far sì che l’entusiasmo delle giovani generazioni si trasformi in elemento vitale per il sistema economico varesino».