Varese, fabbriche deserte

La Prealpina - 10/06/2016

Produzione ferma ieri, in tutte le aziende metalmeccaniche della provincia di Varese. Rarissimo trovare una tuta blu al lavoro. la stra grande maggioranza, infatti, ha deciso di incrociare le braccia e di aderire allo sciopero nazionale do otto ore indetto da Fiom, Fim e Uilm per il rinnovo del contratto nazionale. Quasi nessuno in fabbrica e centinaia, invece, in piazza Duomo a Milano per partecipare alla manifestazione regionale. Dalla Città Giardino sono partiti all’alba ben sei pullman, di cui uno doppio. Del resto, l’appuntamento era di quelli che contano. Basti pensare che ai piedi della Madonnina, ieri mattina, erano ben in diecimila e gridare il loro no alle proposte di Federmeccanica.

«La risposta dei lavoratori varesini è stata molto buona – commentanoStefania Filetti (Fiom), Mario Ballante (Fim) e Francesco Nicolia(Uilm) – anche al di sopra delle aspettative. Quello di oggi (ieri ndr.) è un grande risultato ed è nettamente superiore rispetto a quanto accaduto nel 2006. Praticamente in tutte le fabbriche le produzioni sono state bloccate. È chiaro che il tentativo da parte di Federmeccanica di spaccare il fronte sindacale, di non sedersi a contrattare, si scontra invece con la forte unità dei lavoratori. Noi andiamo avanti uniti. Le aziende devono capire chiaramente che noi, insieme ai lavoratori, stiamo facendo sul serio». Al momento, però, da Federmeccanica tutto tace. Non risultano convocazioni di nuovi tavoli di confronto per la riapertura della trattativa. «Ci auguriamo di avere qualche risposta nelle prossime ore», sottolinea ancora Stefania Filetti.

«Federmeccanica, nella vicenda del rinnovo del contratto, ha sfoderato il peggior vecchiume» ha detto il segretario generale nazionale della Fim-Cisl, Marco Bentivoglio, nel corso del comizio al termine della manifestazione regionale di Milano. «Da parte di Federmeccanica – ha aggiunto – non c’è nessun rinnovamento. Noi non accetteremo che il nostro diventi un contrattino senza tutele. E’ bene che gli imprenditori e la politica capiscano che quando vincono i metalmeccanici vince tutto il Paese. Noi non regaleremo a nessuno le conquiste ottenute in questi anni».

E i diecimila di piazza Duomo hanno fatto capire chiaramente come la pensano. I lavoratori hanno partecipato al corteo esponendo striscioni e manifesti con slogan in favore del rinnovo contrattuale. Durante la manifestazione non sono mancati petardi e fumogeni. Il segretario della Lombardia della Fiom-Cgil, Mirco Rota, ha affermato che «le percentuali di adesione allo sciopero dimostrano che i lavoratori sono compatti. Le oltre dieci mila persone scese in piazza a Milano sono un segnale importante». Per il segretario della Fim-Cisl della Lombardia, Enrico Civillini, la posizione di Federmeccanica è «sbagliata e inaccettabile perché penalizza anche le aziende». Il segretario regionale della Uilm-Uil, Vittorio Sarti, ha sostenuto che «la presenza massiccia dei lavoratori in piazza è la migliore risposta che potevamo dare a Federmeccanica». E le iniziative non sono ancora finite. Sabato, infatti, è previsto il secondo blocco degli straordinari in tutte le aziende del settore. Il primo, lo scorso 28 maggio, aveva raggiunto alte percentuali di adesione.