e Il tempo incerto e variabile del fine settimana, con una grandinata solo nel pomeriggio di ieri, non ha scoraggiato gli avventori del Sacro Monte. La prima riconferma sul gradimento della funicolare arriva dalle presenze nel weekend, oltre 600 persone tra sabato e domenica. L’apertura del “trenino” si protrarrà anche oggi, con la possibilità di arrivare col pullman di linea, e domani, Festa dei Lavoratori, quando sarà messa a disposizione la navetta gratuita (apertura dalle 10 alle 19.30 e con corse ogni 10 minuti).
I commenti, sia di chi al Sacro Monte ci è nato sia dei turisti, sono tutti positivi. Salvatore, detto Turi, dopo una vita passata all’estero per lavoro, ama compiere il tragitto fino al borgo quante più volte possibile nella settimana. «Per me è un ritorno alle origini, un immergermi nei ricordi della mia infanzia: il tram che partiva dalla Stazione Vellone, la scuola elementare in cui c’erano pochi bambini per classe che venivano riuniti in sole due aule». E un concetto di turismo diverso da quello di oggi consumato con una gita in giornata, ma fatto invece di villeggianti bustocchi e legnanesi, che, negli anni ‘50 e ‘60, aprivano le loro case e rendevano vivo il paese per lunghi periodi: «Fu un dispiacere enorme quando chiusero l’impianto nel 1953 ed è una grande emozione riaverlo in funzione ora. È una buona cosa per il rilancio turistico, soprattutto con l’estensione degli orari di apertura. Il 25 aprile sembrava di essere delle sardine. Tutti stipati nelle cabine».
Il modello ispiratore è quello di Brunate, sopra Como: «Chi sale là lo fa per il panorama mozzafiato e anche qui ci sono delle bellezze da valorizzare».
Francesca e Raffaele vengono dalla provincia di Lodi e sono in visita per la prima volta alla Città Giardino. Nel secondo giorno di permanenza, la loro meta è stata il Sacro Monte con le Cappelle, che hanno avuto la meglio sulla scelta iniziale prevista, il lago: «Spettacolare il viale, un posto meraviglioso, non credevamo. Ci siamo capitati un po’ per caso e siamo rimasti veramente colpiti».
E l’impressione di Varese vista “da fuori” è migliore rispetto alla percezione degli abitanti stessi: «Un posto curatissimo, ieri sera è stato molto bello vedere il centro animato da così tanti giovani. Certo, trovare un parcheggio libero è stata un’impresa ma noi italiani siamo abituati a volere il posto davanti al ristorante.
E, si sa, certe abitudini sono dure a morire, ma è un problema nostro e il soggiorno è stato veramente molto piacevole».