Il degrado che avvolge la piscina di Villa Mylius sparirà a breve. Lo ha annunciato l’assessore comunale alla Tutela ambientale Dino De Simone, rimarcando però che contro i vandali sarà tolleranza zero. Dopo la segnalazione dello stato di abbandono in cui versa la parte superiore del parco a ridosso di viale Aguggiari, tra rifiuti e imbrattamenti, arriva a stretto giro di posta la replica di Palazzo Estense. E l’assessore De Simone non va troppo per il sottile: «Per prima cosa lancio un appello ai cittadini affinché, oltre a denunciare i vandalismi, ci aiutino a trovare chi quei vandalismi li ha compiuti. Chi danneggia un bene pubblico crea un danno a tutta la collettività, perché per ripristinare quella situazione occorrerà impiegare quattrini che potrebbero essere utilizzati per altri servizi». Detto questo, l’esponente della Giunta Galimberti spiega che il problema delle condizioni in cui versano piscine e spogliatoi è noto: «A breve provvederemo alla pulizia di tutta l’area: un intervento che costerà svariate migliaia di euro – prosegue -. Poi tramite il bando Art Bonus promosso l’anno scorso dal Governo contiamo di trovare sponsor privati per rimettere a posto la zona: qualche risposta positiva l’abbiamo già avuta e ora andremo avanti». Tra le ipotesi ci sono, ad esempio, quella di cintare il perimetro della piscina oppure di coprirla con un vetro particolare, che consenta di continuare ad ammirarne la pavimentazione, fermo restando il fatto che la piscina non potrà tornare a ospitare tuffi e nuotate.
Il terzo step del cammino di rinascita dell’area in questione sarà la realizzazione di un punto di ristoro o di un piccolo bar, perché «il problema di quella parte del parco è che è poco frequentato, isolato, e quindi facile preda dei vandali: il nostro obiettivo è riuscire a rivitalizzarla». Insomma, il percorso di riqualificazione dell’area donata al Comune nel 2007 dalla famiglia Babini Cattaneo continua: da un lato c’è il progetto per la realizzazione della Scuola di cucina della Fondazione Gualtiero Marchesi e dall’altro, appunto, il recupero della piscina novecentesca.