Quante volte si vedono ai varchi di sicurezza passeggeri ingollarsi intere bottiglie d’acqua per non buttarle, sbuffare con gli occhi al cielo perché hanno dimenticato nello zaino la confezione nuova di shampoo, fare i giocolieri cercando di non farsi cadere dalle mani tablet e computer portatili con il passaporto tra i denti? Scene di ordinaria amministrazione negli aeroporti di tutto il mondo. E Malpensa non fa eccezione. Anzi, non faceva eccezione. Sì, perché d’ora in poi tutto cambierà: è stato annunciato che al Terminal 1 adesso è possibile portare nel bagaglio a mano liquidi che superano i 100 millilitri ed evitare di estrarre dalle custodie gli apparecchi elettronici. E non grazie alle normative sulla sicurezza aerea che sono cambiate, ma grazie ai nuovi apparecchi che “vedono” cosa contiene, a esempio, il flacone formato famiglia di crema idratante. In pratica: Sea, la società che gestisce Malpensa e Linate, ha terminato di installare le nuove macchine di ultima generazione per il controllo dei bagagli a mano.
Si chiamano Explosive detection system, sono quindici posizionate nei vari varchi di sicurezza situati prima dell’accesso ai gate, sostituiscono tutte quelle che erano presenti e hanno una tecnologia che permette loro di rilevare se nel liquido di una bottiglietta, nell’aerosol di una bomboletta spray o nel gel di una crema ci siano sostanze esplosive. Sono apparecchiature che effettuano una vera e propria tomografia computerizzata, come quella usata per la diagnostica negli ospedali, che riconoscono la presenza di eventuali masse esplosive anche negli apparecchi elettrici ed elettronici. Se la macchina manda all’operatore un allarme, viene prelevato un campione ed eseguita un’ulteriore analisi chimica per avere la conferma.
Malpensa (per ora il T1), così come Linate e anche il Terminal 1 di Fiumicino, sono gli unici aeroporti italiani e i pochi nell’Unione europea a essersi dotati di questa tecnologia. Non c’è un obbligo normativo — né a livello nazionale né su fronte europeo —, ma avvalersi di queste apparecchiature è a discrezione di ogni gestore aeroportuale. E Sea ha deciso di investire in tecnologia per far diventare sempre più all’avanguardia i suoi aeroporti: più snellezza nelle procedure senza perdere in sicurezza.
Visto che sono molti gli aeroporti in Europa e nel resto del mondo che non hanno questi macchinari, quando si parte per tornare qui o si effettuano scali o transiti, è bene controllare se sono presenti gli Explosive detection system. Non è detto che, a esempio, l’aeroporto di Parigi, città dove abbiamo acquistato un profumo particolare, abbia questa tecnologia e dovremmo per cui lasciarla all’operatore di sicurezza francese. Se, invece, da Malpensa facciamo scalo a Francoforte per poi volare a New York, allora faranno fede i controlli fatti qui e una buona bottiglia d’olio sarà possibile portarla nella Grande Mela. Insomma, sempre meglio verificare accuratamente le tappe dei nostri viaggi.
Quel che è certo, invece, è che al Terminal 2 che riaprirà il 31 maggio saranno ancora presenti le macchine tradizionali. Almeno fino a quando Sea non deciderà di continuare l’investimento.