Valichi chiusi, sfida all’Europa

La Prealpina - 06/04/2017

La Svizzera sapeva di violare il Trattato di Schengen ma ha tirato dritto lo stesso.

La notizia è contenuta nel “Rapporto della commissione delle istituzioni politiche” che si riunì a discutere la mozione Pantani, quella che ha portato alla chiusura di tre valichi minori fra Italia e Confederazione, fra cui quello di Cremenaga.

Il testo del documento dice esattamente: «Visto il problema della criminalità transfrontaliera, che si manifesta soprattutto con le effrazioni nelle vicinanze dei valichi secondari non presidiati, la Commissione condivide l’obiettivo della mozione di impedire l’utilizzo durante le ore notturne dei valichi secondari verso il Canton Ticino. Inoltre è consapevole che la misura proposta è parzialmente in contrasto con l’Accordo di Schengen, ma ritiene opportuno che il Consiglio federale negozi con le autorità italiane per stabilire come possa essere eseguita, caso per caso, la chiusura dei valichi di confine particolarmente esposti alla criminalità. Con le autorità francesi, per esempio, è stata già trovata una soluzione riguardante il Cantone di Ginevra».

Invece è successo che, secondo la ricostruzione delle autorità italiane, la Svizzera ha chiuso i valichi senza dire nulla e senza nemmeno provare ad accordarsi con l’Italia per un’azione di prevenzione della criminalità sulla linea di confine. Tant’è vero che, mentre, nelle ultime due settimane si installavano i cancelli a Cremenaga, fra Clivio e Bizzarone avveniva tre rapine: due a distributori di benzina e uno a un porta-valori diretto a un ufficio cambi.

Ora cambierà qualcosa?

Chissà. Di certo pare che finalmente i palazzi romani abbiano preso di petto la situazione, visto che nella serata di martedì il ministero degli Esteri ha convocato d’urgenza l’ambasciatore della Confederazione Giancarlo Kessler proprio a causa della questione della chiusura notturna dei tre valichi di frontiera, nonché sulle dichiarazioni che hanno accompagnato la decisione elvetica.

Intanto in Parlamento il deputato varesino del Partito democratico Angelo Senaldi ha depositato un’interrogazione al ministro degli Esteri Angelino Alfano sulla chiusura notturna dei tre valichi.

L’interrogazione è stata firmata anche da Daniele Marantelli, Maria Chiara Gadda, Paolo Rossi e altri parlamentari del Partito democratico delle province di Varese e Como. Mentre a livello euro, Lara Comi vorrebbe che si «prendessero urgentemente provvedimenti europei contro la Svizzera per il mancato rispetto dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone».

L’eurodeputato di Forza Italia ha inviato una lettera contenente la richiesta a Federica Mogherini, alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza europea.

Sull’argomento è intervenuto anche Paolo Bertocchi: «Molto bene – ha commentato il consigliere provinciale, capogruppo di Civici e democratici – la convocazione da parte del governo italiano dell’ambasciatore della Confederazione elvetica per riferire sulla chiusura unilaterale dei tre valichi di frontiera».

Mentre la Lega nord si resta su posizioni diverse: «Che danni crea al territorio la chiusura sperimentale dei valichi dalle 23 alle 5 – si è chiesto Giuseppe Longhin, capogruppo in Provincia -. Che penalizzazioni avrebbero i forse cento frontalieri interessati dato che gli orari sono in sintonia coi turni notturni? Quello dei valichi è un problema montato ad arte solo per distogliere il cittadino dai problemi reali».