In gergo si dice “togliersi qualche sassolino dalla scarpa”. In questo caso, visto che l’argomento è l’edilizia e i toni utilizzati, al posto i sassolini sono mattoni. E’ quello emerso dall’incontro in cui Ance Varese e gli Ordini professionali degli ingegneri, degli architetti e dei geometri hanno presentato un documento di quattro pagine in cui il mondo delle costruzioni ha giudicato l’operato dell’Amministrazione uscente, rivolgendo ai candidati sindaco le proposte per il prossimo mandato.
Emerge una bocciatura del Piano del governo del territorio approvato a Palazzo Estense: «Siamo al termine di un mandato decennale – si legge nella nota – che ha consentito di mantenere, faticosamente, una serie di standard di un passato recente glorioso, senza però ottenere una serie di risultati su cui questa Amministrazione si era impegnata». In tal senso «non è un mistero che il Pgt non ha mai incontrato il nostro favore. Siamo stati coinvolti marginalmente e le nostre proposte non hanno trovato spazio».
Netti i giudizi dei professionisti varesini. «Vista la stabilità politica di questi anni – ha detto Orlando Saibene, presidente di Ance Varese – il Pgt poteva essere approvato diversi anni prima. Invece è arrivato tardi e si è rivelato uno strumento che non ha agevolato o risolto i problemi, ma ha complicato ulteriormente il sistema». Ancor più dura Roberta Besozzi: «Non solo si è complicato tutto, ma addirittura si tratta di uno strumento ostativo allo sviluppo – ha affermato la presidente dell’ordine degli ingegneri -. In più è insopportabile essere sentiti per un parere e poi non venire minimamente ascoltati. Anche perché non aiuta di certo essere convocati soltanto una settimana prima dell’approvazione». Besozzi è un fiume in piena: «La città è imballata, ingessata, l’edilizia è ferma e si sono persi 10mila abitanti. Un perché ci sarà». Critiche il cui principale bersaglio è l’assessore all’Urbanistica, Fabio Binelli: «A noi – ha risposto Saibene – non tocca entrare nelle scelte politiche. Ma se Orrigoni ha parlato di discontinuità, sarà lui a prendere le decisioni in merito». Anche se, ha aggiunto Laura Gianetti, presidente degli architetti: «È chiaro che ogni sindaco vuole lasciare la propria impronta e quindi è normale che ponga varianti sul Pgt realizzato in un altro mandato. Discontinuità è anche questo».
Valutazioni positive sono invece emerse sul masterplan di piazza Repubblica e sul rilancio del comparto puntando sui giovani e sull’idea di molti candidati di concentrarsi sul rilancio dei quartieri, sugli investimenti nelle scuole e sull’avvicinamento dell’università alla città.
Entrando ancor più nello specifico, Ance e gli ordini professionali chiedono sostanzialmente «un rilancio di Varese», come puntualizzato da Juri Franzosi, direttore dell’Associazione costruttori edili, che ponga le fondamenta sulla costituzione di un tavolo permanente sull’urbanistica e su tre aspetti. Primo: favorire la demolizione e la ricostruzione concedendo incrementi interessanti di volumetria per edifici antisismici e a basso consumo energetico. Secondo: rivedere la perequazione. Terzo: una maggiore libertà alle conversioni d’uso.