Una pista ciclopedonalea risarcimento dei terreni per la sanità del futuro

La Prealpina - 16/03/2017

Una super pista ciclopedonale che colleghi Busto Arsizio con Gallarate e che, potenzialmente, potrebbe raggiungere anche Castellanza. E’ questa la discussione segreta (ma neanche troppo) che la giunta comunale e il governatore Roberto Maroni hanno compiuto nella decina di minuti di riunione riservata prima della festa. D’altronde, se Palazzo Gilardoni concederà l’imponente superficie per costruire l’ospedale unico, come contropartita la Regione sarebbe pronta a finanziare il tracciato di cui si parla da anni ma che è stato realizzato solo in piccole parti, alcune già degradate, ma oggi più che mai indispensabile lungo un Sempione sempre più invaso dal traffico e dall’inquinamento. Così, nel breve briefing mattutino, al presidente lombardo è stata mostrata la planimetria del progetto, sono stati illustrati i costi previsti, si è proceduto a dargli un’informativa di massima sul percorso che si vorrebbe realizzare, sulle spese per l’allestimento e anche sulle eventuali criticità rispetto alla disponibilità dei terreni. Discorso che si intreccia con quello ospedaliero non solo perché si tratterebbe del ringraziamento finanziario per la disponibilità dei terreni a uso sanitario, ma anche perché il percorso ciclopedonale partirà proprio dalla cittadella della salute prendendo le direzioni delle due città, quindi in un nuovo gesto di unificazione dopo quello aziendale.

Un approccio formale per il quale Maroni ha mostrato grande interesse e quindi la disponibilità a verificare l’esistenza delle risorse, anche se per prudenza nelle interviste ufficiali ha spiegato che «abbiamo parlato dell’ospedale e poi di un’altra sorpresa che per adesso non vi diciamo». A parlare, semmai, c’era il faldone che l’assessore alle opere pubbliche Alberto Riva portava sotto braccio durante tutti i momenti dell’incontro ufficiale, rinunciando anche ad assaggiare la torta di compleanno del governatore per custodirlo con cura.

Un plico con tutti gli sviluppi e gli studi sulla pista, che si svilupperebbe lungo l’asse del Sempione e che (così Busto spera) andrebbe anche a snodarsi in ambito cittadino con una diramazione alternativa che corra lunga il viale della Gloria e via 20 Settembre, ricongiungendosi con l’asse principale alla rotonda del Buon Gesù. In realtà l’ideale sarebbe poi arrivare fino a Castellanza, portando avanti una strategia di cui si è già discusso con il sindaco Mirella Cerini: in quel caso il problema è tutto economico, perché il tratto Busto-Gallarate già da solo richiederebbe una spesa di poco superiore ai quattro milioni di euro, mentre aggiungere il terzo territorio comunale, oltretutto in una parte di statale urbanisticamente più complicata, significherebbe raddoppiare la cifra. Ma, appunto, sulla questione si sta lavorando. E per questo di notizie ufficiali non ne filtrano.