«Una macroregione cicloturistica per rilanciare e valorizzare il territorio»

La Provincia Varese - 25/01/2017

Mauro Fumagalli, 51 anni, ex ciclista professionista nonché giornalista varesino trapiantato nelle Marche da quindici anni, è il fondatore del progetto cicloturistico MarcheBikeLife e del più recente Jemo, entrambi nati allo scopo di promuovere il territorio marchigiano, che nelle ultime ore è tornato ad essere scosso violentemente dal sisma. «Una terra mediaticamente abbandonata» spiega Fumagalli, che ha in progetto di portare a Varese, con l’aiuto dell’amica Antonia Calabrese, un evento benefico legato alla cucina. «Esattamente come sta succedendo a Varese, anche nelle Marche si sta venendo a creare una macroregione cicloturistica con partenza da Civitanova Marche, la mia città. Abbiamo ottenuto infatti dalle amministrazioni comunali di mettere in rete una serie di piste ciclabili e la connessione sarà fatta attraverso il recupero di tutt’una serie di strade abbandonate. Un nostro secondo progetto, a cui stiamo lavorando da cinque anni, è la pista ciclabile che collegherà presto le Marche al cuore dell’Umbria: avrà il nome di Civitanova – Foligno e passerà attraverso l’Unione Montana dei Monti Azzurri, ossia proprio quella zona largamente terremotata dove alcuni paesi hanno davvero bisogno di risorgere per intero. Questa pista ciclabile sarà un’opportunità unica per collegare le Marche, regione a vocazione marittima, all’Umbria che è priva di coste; è vero che la superstrada è rimasta aperta ma ha subito gravi danni e comunque passa attraverso l’Unione Montana e molti dei paesi terremotati». La maggior parte dei Paesi europei si stanno muovendo e individuando reti ciclabili per strutturare nuovi sistemi turistici e nuove economie. «Stiamo già progettando punti con bike rental dove costruiremo casettine prefabbricate in legno coi prodotti tipici locali e con gli info point. Siamo anche in collegamento con le cooperative legate ai disagi sociali, dove andremo ad attingere guide turistiche piuttosto che periti nella riparazione di biciclette e altre professionalità di assistenza e terziario da utilizzare sul campo». Un progetto a tutto tondo di ciclabilità e sostenibilità del territorio, a livello turistico masoprattutto umano e mirato a creare posti di lavoro. «Sarebbe interessante pensare ad un gemellaggio con ciò che sta verificandosi a Varese: porteremmo i nostri cicloturisti marchigiani sul lago e poi voi verreste nelle Marche». Un vulcano di idee, questo Fumagalli, che speriamo possano presto attecchire nella sua città d’origine.