Come era nelle previsioni, quella di ieri è stata una riunione lunga e molto partecipata dai buguggiatesi. D’altra parte il tema era di grande rilievo. I vertici di Elmec Informatica, come si dice in questi casi, “ci hanno messo la faccia”, decidendo di incontrare la cittadinanza al Centro di Aggregazione Ubuntu – in poco meno di due ore di confronto – per illustrare il progetto di realizzazione di una centrale termica a biomassa, ancora in fase di studio, nell’ex sede Linde appena acquisita. Sergio Bosetti, Project Manager della Elmec, ha spiegato le motivazioni alla base di questo intervento: «Noi non facciamo una caldaia per scaldare ma solo per dare energia elettrica al nostro Data center che è in funzione ininterrottamente e in caso di assenza momentanea di corrente, si utilizza in questi casi il gasolio», ha esordito. Da qui, dunque, la decisione di installare un impianto relativamente piccolo da parte di un gruppo aziendale che del green ha fatto la sua missione. «Installiamo il fotovoltaico ovunque ma non possiamo contare sul fotovoltaico h24: abbiamo la necessità di poter avere energia elettrica anche di notte per il nostro Data center», ha sottolineato Bosetti. Quindi l’idea della biomassa legnosa.
«Utilizzeremo esclusivamente legno sminuzzato, non impiegheremo in loco dei cippatori: non c’è il rischio di produrre rumore né polvere perché useremo direttamente il cippato che proviene da produttori della zona, ovvero da filiere locali e di conseguenza non si rischierà di vedere neppure aumentato il traffico per il trasporto della materia da combustione da posti lontani».
I vertici di Elmec Informatica hanno poi spiegato nel dettaglio la tipologia dell’impianto che vorrebbero installare precisando che ci sarà un bassissimo rischio emissivo e il cippato verrà conservato in un locale chiuso e non ci saranno pertanto emissioni di odori (ancorché – trattandosi di pini e altre essenze arboree – non si tratterebbe comunque di un odore cattivo, tutt’altro). Questa caldaia al suo interno avrà dell’acqua e sarà prodotto vapore acqueo e quindi energia; il vapore, una volta ceduta la sua energia, verrà nuovamente impiegato, in un processo ciclico. Inoltre non verrà utilizzata molta acqua perché la stessa rientrerà nuovamente nel processo di produzione del vapore.
La caldaia funzionerà però h24 e 365 giorno l’anno: il che non ha mancato di sollevare perplessità da parte di alcuni cittadini per un camino che “fumerà” di continuo. Ciononostante da parte dei vertici della Elmec sono giunte rassicurazioni in fatto di bassissime emissioni di polveri sottili. Quindi, è l’uovo di Colombo? «È giusto precisare che un impianto di questo tipo prevede tuttavia un investimento economico non indifferente e per ammortizzarlo ci vogliono circa 7 anni», ha precisato Bosetti. Infine, da parte di altri buguggiatesi è stata avanzata al sindaco Matteo Sambo e alla sua amministrazione la richiesta di dar corso a un’analisi ambientale volta a conoscere l’attuale livello di inquinamento in paese, facendo riferimento in particolare alla fonderia e al traffico della Sp1 e dell’autostrada.
Energia pulita da legna «Non un inceneritore»
Energia pulita dai resti della legna, il famoso cippato, «non certo un inceneritore. E inoltre l’ipotesi è ancora al vaglio e non confermata. Stiamo facendo le opportune valutazioni». Parole dell’amministratore delegato di Elmec Informatica, Alessandro Ballerio, che racconta così la nuova avventura dell’azienda tecnologica e cioè la decisione di espandersi in modo quasi naturale sull’altro lato della strada, nella vicina area ex Linde già in territorio di Buguggiate, nella stessa zona dove sorge il quartier generale di Brunello.
La società specializzata in carrelli elevatori, muletti e automazioni per magazzini ha trasferito attività e forza lavoro a Lainate, nell’Altomilanese, lasciando libera un’ampia porzione nella zona industriale, ora destinata a nuova vita. «Essendo adiacente al nostro campus, abbiamo pensato di acquisire la proprietà ex Linde – spiega Alessandro Ballerio -. I progetti di ristrutturazione entreranno nel vivo nel prossimo anno e mezzo. Recupereremo una grande palazzina che resterà destinata a uffici, potendo accogliere alla fine circa 200 persone. Noi, infatti, iniziamo a stare stretti e abbiamo bisogno di nuovi spazi. Oltre alla costruzione, c’è anche un capannone di dimensioni considerevoli, che sistemeremo e in parte riconvertiremo alle necessità della logistica aziendale. In un’altra sezione poi realizzeremo un impianto fotovoltaico per alimentare il nostro Data center. In questo ambito stiamo anche valutando la possibilità di creare la centrale termica a biomassa. Non si tratta, come qualcuno potrebbe pensare, di un inceneritore, ma di un impianto che va a bruciare i residui della lavorazione della legna, il cippato per intenderci, non tossico, anzi del tutto sicuro. Ma ripeto, stiamo valutando per ora questa possibilità che rimane molto complessa, mentre è già sicura la realizzazione del parco fotovoltaico, più semplice».
Con questa operazione quasi “in casa” anche se coinvolge paesi confinanti, Elmec Informatica arriva al settimo edificio aziendale, fra la zona industriale di via Campo di maggio a Brunello e Gazzada Schianno. «Tutte le nostre sedi sono collegate in fibra ottica, quindi per noi sono come una realtà unica – conclude l’ad Alessandro Ballerio -. Attualmente abbiamo 900 dipendenti, 600 dei quali lavorano nel campus di Brunello e 300 fra altri siti italiani e in Svizzera».