Un solco tra domanda e offerta «Troppe volte non ci si incontra»

Altra Testata - 25/05/2023

La Provincia di Como – inserto “Frontiera”

Crescono gli occupati, ma aspiranti lavoratori e aziende non per questo meglio si “incontrano”.
Lo studio dell’Ufficio Statistica di Camera di Commercio di Varese, su dati Istat, fa emergere
che, mediamente nel 2022, gli occupati erano 376mila, ovvero 3mila in più rispetto a dodici mesi prima ma 5mila in meno se si guarda al 2019: allora erano 381mila. Il tasso di occupazione sale dal 66,2% del 2021 al 67,2% dello scorso anno.
Scende dunque il tasso di disoccupazione, al 4,7%: nel 2021 aveva raggiunto il 6,6%. A Varese è leggermente inferiore anche alla media lombarda (4,9%).

Il presidente camerale Mauro Vitiello la vede così: «Sono segnali che, in senso lato, appaiono positivi, confermando la vivacità del sistema Varese. Dall’analisi del nostro Ufficio Statistica emerge, però,
anche la diminuzione dell’occupazione femminile, scesa dal 60 al 58,7% nel corso del 2022, pur rimanendo al di sopra del dato italiano, pari al 51,1%». Un fenomeno che va ben soppesato.
E non solo.

Preoccupa il persistere del mismatch tra domanda e offerta di lavoro: la situazione viene anzi definita critica.
«Il sistema Excelsior evidenzia che nel 46% dei casi (dati 2022) le imprese segnalano problemi di reperimento delle si osserva – Questa percentuale era del 31% nel 2018, il 32% nel 2019, il 35% nel 2020 e il 40% nel 2021».

Tradotto nella routine delle aziende: il sistema imprenditoriale fa sempre più fatica a trovare lavoratori con un profilo professionale adatto alle proprie esigenze.

Anche nel Piemonte – per addentrarsi in altra area della regione insubrica – persistono i problemi nel reperire il personale adeguato alle proprie esigenze se si considera lo scorso anno. «Mentre rimane pressoché inalterata la propensione delle imprese a ricorrere a lavoratori giovani emerge una
crescita significativa della loro difficoltà nel trovare i profili ricercati, che dovrebbe riguardare
il 41% delle entrate (a fronte del 32% lo scorso anno) – si sottolinea nello studio – In quasi due casi su tre i problemi di reperimento attesi deriverebbero da una scarsa presenza di persone disponibili e soltanto in un caso su tre sarebbero attribuibili a una scarsa preparazione dei candidati o ad altri motivi»