Un Grand Hotel da brividi

La Prealpina - 23/04/2018

Fantasmi e brividi? Benvenuti al Grand Hotel Campo dei Fiori. La location che due anni fa ha accolto la troupe del regista Luca Guadagnino trasformandosi nel set del remake del fortunato “Suspiria”di Dario Argento, ha svolto così bene la propria mission da guadagnarsi un “bonus” per i prossimi 24 mesi. Se insomma in sala il film avrà ottima accoglienza al punto da far pensare a un ”Suspiria 2” o a ulteriori e conseguenti progetti, produzione e regia non intendono affatto rinunciare all’atmosfera “noir” del Grand Hotel varesino.

«Il contratto firmato a suo tempo – annuncia infatti il proprietario Mauro Morello – prevede ben 24 mesi di prelazione proprio pensando a future possibili produzioni». Ovviamente, con queste premesse Morello non può che sorridere alla notizia che in queste ore sta nutrendo il gossip internazionale, non a caso in vista della ormai prossima uscita del remake di Guadagnino nelle sale. E cioè che l’attrice Dakota Johnson sia stata così fortemente segnata dalla location varesina da finire in terapia. Notizia, quest’ultima, che la 29enne star avrebbe confessato in un’intervista al settimanale Elle. «Eravamo in un albergo abbandonato in cima a una montagna – si sarebbe sfogata- che aveva trenta ripetitori per i telefoni sul tetto, Quindi c’era elettricità che pulsava attraverso l’edificio, e tutti quanti ci davamo la scossa quando capitava di sfiorarsi gli uni con gli altri. Faceva un freddo cane e il clima era così secco…» .

«Un luogo con tutte le carte in regola, insomma, per un film horror. Coincide esattamente con l’ambiente spettrale che la sceneggiatura aveva cercato per “far entrare nella parte” il cast» taglia corto Morello.

«Del resto- prosegue- abbiamo ben altri progetti per questa struttura. Dovrà rivivere. E alla grande.,.»

L’obiettivo è chiaro e già noto a realtà e istituzioni che in questa ”rinascita” potrebbero giocare un ruolo importante. Si tratta di fare del “Campo dei Fiori”, gioiello dell’architetto Giuseppe Sommaruga, un albergo a 5 stelle, togliendogli di dosso le tanto osteggiate antenne e disegnando al suo interno almeno 200 camere di lusso per una clientela internazionale. Un valore aggiunto, insomma, per il turismo varesino.

«Noi ci proviamo- ribadisce Morello – e abbiamo tutte le intenzioni di iniziare i lavori pere restituire il Grand Hotel Campo dei Fiori alla città entro il 2020. Abbiano iniziato un percorso difficile e molto delicato, in cui è necessario far dialogare le esigenze di arte, natura, storia e scienza, per creare una realtà capace di migliorare il futuro del territorio rilanciandolo sotto l’aspetto turistico. Ovviamente non sono discorsi semplici ed è assolutamente importante affrontarli senza stereotipi e anacronistiche intransigenze»

«Una cosa però è certa- conclude- perché il progetto vada in porto serve la collaborazione di tutti. Un esempio? Al contrario di oggi, il nuovo albergo dovrà essere facilmente raggiungibile. Certo la funicolare è suggestiva. Ma alla funicolare ci si dovrà pure arrivare agevolmente. Bisogna insomma studiare le necessarie infrastrutture. E impegnarsi per realizzarle. Anche questo è il futuro della città».