Su queste strade hanno pedalato i più grandi ciclisti di tutti i tempi. I Mondiali del 1951 con Magni e Bartali a caccia dei fuggitivi se li ricordano ancora in tanti. La Sagra di fine maggio (principale kermesse giovanile della provincia) vi si svolge ininterrottamente dal 1963 e non c’è appassionato delle due ruote che non sappia che cosa sia “il Brinzio”, la mitica salita che in 6 chilometri conduce dal fondovalle sino in paese.
Dunque, perchè stupirsi se il sindaco Sergio Vanini pedala in controtendenza rispetto ai suoi colleghi di Valcuvia e Luinese che si sono detti contrari alla Gran Fondo internazionale del primo ottobre? «Non riesco a capire il motivo del loro no al rilascio del nulla osta per il passaggio della corsa. Crea disagio agli automobilisti? Forse, ma per una mattina l’anno di stop alle auto, per altro parziale e di domenica, quanti sono i vantaggi? Centinaia, forse migliaia di persone provenienti anche da fuori Italia conosceranno i nostri paesi, le nostre valli, le nostre montagne. Ne parleranno a casa e sono sicuro che ne avremo un ritorno d’immagine senza paragoni. Tutto, aggiungo, gratis».
La posizione di chi rappresenta la “piccola capitale del ciclismo varesino” non potrebbe essere più chiara: ben venga la Gran Fondo che a Luino, Mesenzana, Germignaga, Montegrino, Cugliate, Rancio, Grantola e Brissago (gli otto Comuni del no) ha suscitato invece una levata di scudi. «Stiamo parlando di un evento internazionale, importante per tutti» ha ricordato Renzo Oldani, patron della manifestazione che anticiperà di due giorni la classica Tre Valli.
Evidentemente, però, non tutti la pensano così. «Spero che ci sia tempo e modo perchè ci ripensino» auspica Vanini ricordando il vertice decisivo di lunedì prossimo in prefettura.
La mente corre al primo ottobre, ma anche alla Pedala con i Campioni dell’8 dicembre e al Trofeo Binda femminile di primavera, ormai appuntamenti fissi per il paese, senza contare la storica Tre Valli.
«Ben venga il ciclismo, ma non solo. Brinzio fa parte della rinnovata Via Francisca, il cammino medievale che dal Nord Europa tornerà a condurre pellegrini e viaggiatori verso Roma. Chiamato a dire la mia agli organizzatori, ho subito detto d’essere favorevole perchè penso a quante migliaia di persone passeranno dalla nostra terra nei prossimi anni. Modi diversi, ma simili tra loro e rispettosi dell’ambiente, per aprirci al mondo».