Un assegno da 20 milioni per togliere il casellario

La Prealpina - 24/03/2016

Anche in Svizzera non tutti sono contenti di come sta andando la partita dell’accordo fiscale con l’Italia. Fra le questioni in discussione vi è quella della presentazione del casellario giudiziale per il rilascio del permesso di lavoro. Si tratta di quel certificato che consente la conoscenza dei provvedimenti di condanna definitivi e di alcuni provvedimenti in materia civile e amministrativa a carico di una determinata persona.

In tal senso il Ticino potrebbe accettare di togliere l’adempimento, in cambio di un indennizzo di 20 milioni, che sarebbe stato offerto alla deputazione ticinese dal consigliere federale Udc Ueli Maurer. L’assegno del Consiglio federale, anche se il Ticino vorrebbe più soldi, potrebbe convincere il Consiglio di Stato ticinese a fare retromarcia sulla misura del casellario giudiziale introdotta dal Dipartimento delle istituzioni per il rilascio di tutti i permessi di dimora e per quelli dei frontalieri. La richiesta di eliminare la misura era stata avanzata da Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri, unitamente alla cancellazione delle nuove imposizioni che limiteranno il lavoro degli artigiani italiani in Svizzera.

Il problema è che, se per questa misura, il mondo economico delle zone di confine, ha alzato le barricate, la questione del casellario giudiziale interessa ben poco. Il ministro Gentiloni, insomma, avrebbe richiesto alla Svizzera qualcosa che non rovina più di tanto la vita ai frontalieri presenti e futuri, così come più volte sottolineato dai rappresentanti dei lavoratori italiani in Canton Ticino e dagli amministratori locali.

Intanto, dopo la vittoria sulla tessera sanitaria, con cui il Ministero della Sanità ha informato le Regioni di non dover chiedere alcun pagamento, per i frontalieri, la partita grossa da giocare è quella della tassazione: «Perciò – affermano i promotori dell’associazione Frontalieri Ticino – resta assolutamente indispensabile la partecipazione di tutti i frontalieri nella manifestazione del FrontierDay in programma sabato 2 aprile, dalle 14.30 a Lavena Ponte Tresa. Per la prima volta i frontalieri scenderanno in piazza per mostrare chi sono, con orgoglio e decisione. Uniti possiamo cambiare le decisioni di governi e parlamenti».

Il primo FrontaDay ha funzionato, tanto che la sanità non si pagherà più. Che succederà invece con le tasse?