Un anno di Cassani. E si va avanti

La Prealpina - 25/09/2017

Un anno con Andrea Cassani. Per la precisione, un anno, tre mesi e cinque giorni da quel 19 giugno 2016 in cui le urne sancirono la sua netta vittoria alle elezioni amministrative contro il rivale di centrosinistra, il sindaco uscente Edoardo Guenzani. Da allora ad oggi, come si dice in questi casi, di acqua ne è passata sotto i ponti. E ne passerà ancora perché il primo cittadino leghista dopo l’inserimento in giunta dell’assessore di Forza Italia Alessandro Petrone, con la strategica delega all’Urbanistica, è più solido dal punto di vista politico. Primo banco di prova sarà giovedì sera in occasione del consiglio comunale di ripresa dopo la lunga pausa per le vacanze.

Cambio di passo

All’ordine del giorno della riunione convocata dal presidente Donato Lozito c’è la presentazione delle linee programmatiche. Passaggio scontato, previsto dalla legge, ma pur sempre importante per comprendere lo stato di salute dell’amministrazione civica che molto produce dal punto di vista mediatico ma poco fa, in concreto, per i cittadini. Questa è la critica che viene mossa dall’opposizione al centrodestra al governo. Ma non solo. Il fuoco amico non è una novità in politica. Cassani è al centro di queste “sparatorie” ormai da mesi. O, almeno, questa è la tesi che lascia passare per dare una spiegazione per gli interventi che lui e i suoi assessori non sono riusciti a realizzare per quel cambio di passo della città, gridato ai quattro venti in campagna elettorale ma trasformatosi se non in una marcia indietro, in un viaggiare in folle. Che poco soddisfa partner di governo e cittadini. Ma, forse, il momento di cambiare registro è arrivato.

Ci siamo intesi

Giovedì – dopo quattro mesi di attesa – il sindaco ha presentato il nuovo assessore che va a completare l’organico di giunta dopo le dimissioni di Orietta Liccati. Scelta sofferta, quella di Cassani. Decisione che, non è una mistero, a un certo punto, ha dovuto prendere per via dell’accordo sancito ai piani alti tra Lega Nord e Forza Italia. Insomma il primo cittadino è stato – figurativamente – preso per le orecchie e rimesso sulla retta via. Altrimenti avrebbe addirittura rischiato di andare a casa dopo le elezioni regionali e politiche. Con il doppio risultato, da parte di chi ha voluto fargli capire che la logica del «comando io» non funziona, che non si sarebbe potuto candidare per ambiti più alti di quello cittadino (ai quali lui aspira) e avrebbe pure fallito nella sua avventura da sindaco. Quest’ultima prospettiva è stata scongiurata mettendo in giunta proprio chi si era rivolto a lui con quel famoso «ci siamo intesi».

The show must go on

Sistemata la partita politica, Cassani deve ora gestire quella urbanistica. Terreno minato a Gallarate. Con Petrone in giunta dovrà per forza fidarsi, altrimenti si rischia un altro blocco che non è proprio quello che si aspettano i gallaratesi. Al suo interno, invece, in Lega, lo attende un altro snodo fondamentale che è la successione di Giorgio Caielli alla segreteria cittadina. Avrebbe volentieri fatto a meno di questo cambio, ma il leghista è diventato presidente di Lombardia Informatica. Inopportuno mantenere il ruolo. Per la successione si aprono molte possibilità. Cassani preferirebbe il fedelissimo Stefano Deligios, aprendo però al rimescolamento delle carte per la funzione di capogruppo in consiglio comunale dove potrebbero essere promossi o Evelin Calderara o Corrado Canziani, a meno che non torni in auge il redivivo Andrea Zibetti. Stesso problema del capogruppo ha Forza Italia con la promozione di Alessandro Petrone in giunta. Anche qui si rincorrono le voci: Germano Dall’Igna sembrava il favorito per aver già ricoperto il ruolo nell’ultima fase del quinquennio guenzaniano ma nutriva desideri di ingresso in giunta e, visto che non sono stati soddisfatti, ora si tirerebbe indietro.

L’ultimo grido, allora, potrebbe essere Giuseppe Lorusso, alla prima esperienza in Consiglio, oppure i più rodati Aldo Simeoni e Leonardo Martucci con preferenza che sembra propendere per quest’ultimo. In aula, invece, a sostituire Petrone, entrerà Calogero Ceraldi (non Cosimo come erroneamente indicato sul giornale di giovedì). The show must go on, come si dice in questi casi. Lo spettacolo deve continuare.