Turisti sì, ma non troppi: “mappa” per l’Isolino

La Prealpina - 27/08/2016

Nella sua vita si è occupato di progetti per il Colosseo e per il teatro La Fenice di Venezia. Viene da Firenze, capitale italiana della cultura e dell’arte. Ora è chiamato a seguire e valorizzare per cinque anni il patrimonio di Varese. Roberto Cecchi, assessore alla Cultura e al turismo ieri ha visitato, con il sindaco Davide Galimberti, l’Isolino Virginia. Vale a dire uno dei tesori della provincia ma, forse, il più complicato da promuovere, anche a causa dell’accessibilità possibile esclusivamente via acqua.

«E’ stata la mia prima volta sull’Isolino – commenta l’ex direttore e poi sottosegretario del ministero per i Beni e le attività culturali – ma lo conosco fin dagli anni Ottanta. Si tratta di un luogo fantastico, che tiene assieme paesaggio e cultura. Seduti su quelle sponde si può ammirare uno splendido paesaggio varesino e lombardo, in un luogo straordinario e tutto da comprendere per il visitatore. Infatti è difficile e allo stesso tempo suggestivo immaginare come nella preistoria, qui qualcuno si sia letteralmente costruito l’isola, tramandandola fino a oggi. Si tratta di un’immagine fortissima da vivere».

Più difficile, invece, è valorizzare il luogo.

Sul triangolo di terra emersa a pochi metri dalla riva occidentale del lago di Varese, nel territorio di Biandronno, Cecchi ha già aperto il fascicolo degli interventi per promuoverne il mix di vegetazione lussurreggiante, animali selvatici e uno dei siti più famosi della preistoria europea.

«Il luogo – prosegue Cecchi – deve essere valorizzato di più. Ci stiamo già lavorando e fra dieci giorni presenteremo un micro progetto di promozione degli scavi archeologici. Rimando a quel momento ogni altro dettaglio, ma posso dire che, in generale, non vogliamo renderlo troppo fruibile perché troppe persone assieme qui dentro, creerebbero condizioni di difficoltà per la custodia dell’area». Quindi è già stata accantonata l’ipotesi di una passerella in «stile Christo» che, visto l’assalto registrato nei mesi scorsi sul lago d’Iseo, porterebbe una marea di presenza a camminare sullo specchio d’acqua del capoluogo?

«Nello specifico – conclude Cecchi – non sono in grado di dare una risposta definitiva. Le grandi folle non favoriscono la conservazione dei luoghi».

Ma i progetti della giunta Galimberti sull’Isolino, raggiungibile in barca da Biandronno e che ospita un ristorante e il Civico museo preistorico, visitabile da aprile a ottobre durante i fine settimana e nei giorni festivi, hanno un respiro più ampio, come minimo di cinque anni: «Il nostro compito – conclude l’assessore – è quello di tenerlo curato al meglio e di farlo conoscere. Già accade perché, per effetto dell’inserimento dell’Isolino all’interno del circuito del patrimonio Unesco, è visitato moltissimo da stranieri».