E’ questo il titolo del piano per il rilancio turistico della città presentato ieri sul sito del Comune dall’assessore alla Cultura e al turismo Roberto Cecchi. Il documento racchiude le linee guida e le strategie per la «valorizzazione turistica e culturale» di Varese.
Le linee programmatiche, che hanno un orizzonte temporale fino al 2021, sono state approvate dalla giunta come atto iniziale di un vero e proprio lavoro «che metta il turismo e la cultura al centro dell’attività amministrativa». Il piano è online all’indirizzo http://www.comune.varese.it/rilancio-turistico e sarà aperto, fino al 31 gennaio 2017, a commenti idee e proposte che potranno essere inoltrate all’indirizzo di posta elettronica turismo@comune.varese.it. Alla fine del percorso le proposte e le osservazioni presentate verranno esaminate e inserite in un successivo documento che sarà approvato dalla giunta e poi presentato in Consiglio comunale per una discussione con le forze politiche.
«Il rilancio economico della città passa anche dalla scommessa sull’industria del bello e della cultura – ha affermato l’assessore Cecchi – Il patrimonio artistico e paesaggistico, l’università e le numerose realtà associative sono gli elementi per fare della cultura e del turismo l’elemento qualificante di una nuova vocazione della città in aggiunta a quella produttiva, commerciale e terziaria». Il progetto è suddiviso in quattro sezioni. La prima tratteggia lo stato dell’arte delle attività svolte dall’assessorato. La seconda elenca le linee d’indirizzo programmatiche pubbliche ai diversi livelli. La terza parte analizza le attrattività turistiche e i servizi di cui la città dispone in termini di beni, attività culturali, paesaggio e servizi. La quarta delinea le modalità attraverso cui ottimizzare il sistema degli attrattori e di quali strumenti sia necessario dotarsi per la valorizzazione turistica.
«Parlare di rilancio turistico della città significa costruire un’offerta e quindi un sistema di attrattività e di servizi per l’accessibilità e l’accoglienza, allo stato attuale sicuramente non all’altezza – ha proseguito Cecchi -. Quella turistica è un’ipotesi di lavoro che sta tra le opportunità che possono essere colte, visto e considerato che, oltre a possedere una quantità rilevante di valori-attrattori, la città si trova al centro di un corridoio intermodale in fase di attuazione, che unisce la Svizzera con Milano. Un’opportunità unica che può tradursi in una effettiva possibilità di sviluppo della città. Si tratta di un indirizzo programmatico che, oltretutto, colloca l’amministrazione comunale all’interno del dibattito sul tema dell’economia sostenibile, di cui cultura e turismo sono parte rilevante, dove l’Europa stessa si gioca degli atout strategici col resto del mondo, basati sulla qualità dei processi e dei prodotti, nella competitività tra territori».
Infine un capitolo del piano è dedicato all’elaborazione degli strumenti di gestione. In questa sezione viene indicata la necessità di dotarsi di regole precise e chiare che favoriscano e semplifichino le azioni collegate allo sviluppo turistico.