Trovare un’occupazione resta sempre un lavoro duro, soprattutto per le donne

Valleolona - 22/04/2016

Il perdurare delle difficoltà nel trovare un lavoro emerge chiaramente dagli ultimi rilevamenti effettuati dalla Camera di Commercio sui dati Istat Difficile infatti offrire un’interpretazione univoca sull’andamento del mercato del lavoro varesino. Se per un verso il consuntivo 2015 su avviamenti e cassa integrazione lascia ben sperare, per un altro i numeri appena rilasciati sulla disoccupazione rinfocolano preoccupazioni mai del tutto sopite, suggerendo prudenza.

L’emergenza lavoro a Varese non sembra quindi ancora una partita vinta. Di positivo, i nuovi contratti stipulati in provincia nell’arco del 2015 sono 110.868 e rappresentano l’8,3% in più rispetto ai dodici mesi precedenti. Le ore di cassa integrazione autorizzate da Inps sono invece in sensibile diminuzione (-36,1% sul 2014). A questo, va aggiunto il dato, ormai consolidato, che solo un terzo delle ore autorizzate viene effettivamente utilizzato dalle imprese. Un ultimo fattore di fiducia è relativo alla circostanza secondo cui, nella scorsa indagine congiunturale, il 78% degli operatori interpellati aveva un atteggiamento positivo rispetto all’andamento della prima parte del 2016.

Accanto a questi risultati positivi, si evidenzia però anche un dato di tutt’altro segno: il tasso di disoccupazione a Varese ha registrato nel 2015 un incremento. Sul territorio si è passati dall’8,3% del 2014 al 9% dello scorso anno, pari a 36mila disoccupati (+6,9% rispetto all’anno precedente). Purtroppo, contemporaneamente, peggiora anche il tasso d’inattività (dal 29,4% al 29,9%). L’aumento di questo dato (in valore assoluto da 166mila a 169mila) suggerisce una crescita del numero dei lavoratori scoraggiati che hanno rinunciato a cercare un impiego. In questo quadro, inoltre, arretra pure il tasso di occupazione (da 64,6% a 63,7%).

Sempre nel 2015, nella nostra provincia, è peggiorata anche la disoccupazione giovanile: considerando la fascia d’età tra i 15 e i 24 anni, nell’ultimo anno è aumentata dal 29,9% al 32,1% (il dato nazionale è del 40,3%). La causa, nonostante sia migliorata la situazione per la componente maschile e dipendente, sono le difficoltà per le donne indipendenti, soprattutto nel settore degli altri servizi (esclusi commercio e turismo).

Per i maschi, è migliorata infatti sia l’occupazione (dal 69,9% al 71,2%) sia la disoccupazione (dal 10,3% al 7,5%). Per le femmine, è invece peggiorata la disoccupazione, che sale al 10,9% (+3,9 punti percentuali rispetto all’anno precedente), confermandosi il valore più elevato a livello lombardo.

In altri termini, i dati 2015 da una parte confermano che a Varese l’incidenza delle situazioni di crisi resta tra le più elevate in Lombardia, anche se in miglioramento, dall’altra evidenziano una dinamica propria dei momenti di ripresa in cui i primi a essere reintegrati sono gli uomini. Arretra invece l’occupazione di quelle componenti del mercato del lavoro che erano intervenute (giovani e donne, in particolare indipendenti) per sostenere il reddito famigliare in situazione di emergenza.