Troppa banca fa male alle Pmi Parola di “Mister Mediolanum”

La Prealpina - 09/05/2018

È uno dei venti uomini più ricchi d’Italia, ma Ennio Doris, 78 anni da compiere, imprenditore e banchiere veneto, non ha la spocchia tipica di un certo mondo. Sarà anche per questo che negli spot promuove con successo in prima persona la sua creatura, banca Mediolanum. Il presidente ieri era in tour nel Varesotto, per incontrare un centinaio di imprenditori alle Ville Ponti in un summit organizzato con l’Unione industriali. Al centro il tema “Italia del risparmio e delle imprese” e il ruolo determinante dei Pir, i Piani individuali di risparmio varati con la legge di bilancio 2017, come canali di finanziamento alternativi.

«Perché essere troppo dipendenti dalle banche è un problema – ha ammesso Doris -. Questo nuovo strumento permette di aggirare una vera palla al piede del mondo produttivo aprendo il mercato alle piccole e medie imprese. L’economia italiana è troppo banco-centrica: il 90% dei finanziamenti viene dagli istituti, contro il 30% americano, e per il 60% si tratta di strumenti a breve termine. Questo fatto provoca una debolezza della capitalizzazione».

Ora però la sfida è far conoscere questa forma d’investimento incentivata fiscalmente, con tagli individuali (cioè per una sola persona) da 30mila a 150mila euro, da tenere per almeno 5 anni, con l’obbligo di riservare una quota del 70% in obbligazioni e azioni di società quotate e non, emesse comunque da imprese residenti in Italia, e per il 20% nelle Pmi. Insomma, un’iniezione pensata soprattutto per le piccole e piccolissime società italiane.

«Il segreto per parlare con gli imprenditori è conoscerli, volergli bene – aggiunge Doris -. Siamo ancora all’inizio ma pensiamo che ci sarà una buona risposta, abbiamo già raccolto due miliardi». Ottimismo e forza non mancano al fondatore legato a doppio filo al «dottor Berlusconi», come lo chiama lui stesso, ribadendo di non voler però parlare di politica, «anche se ammetto, non vorrei essere nei panni suoi e del presidente Mattarella. Un tempo l’instabilità politica sarebbe stata molto più pesante, oggi l’importante è che l’economia mondiale vada bene».

Tra i protagonisti della serata anche diversi imprenditori, come il presidente Univa Riccardo Comerio, Matteo Liberali, ceo di Lu-Ve Group, Lorenzo Perego di Mpg manifattura plastica, insieme a Barbara Lunghi, responsabile mercati primari Borsa Italiana. Comerio ha ricordato il tavolo del credito sul territorio e il via a «operazioni di private equity attraverso una società dove a mettere a disposizione le risorse per finanziare la crescita delle imprese, erano altre imprese. Una simile filosofia ci ha spinto a lanciare proprio qui i primi bond del territorio, con iniziative che hanno avuto un buon riscontro. La formula era quella di raccogliere tra gli imprenditori i capitali necessari per sostenere i progetti innovativi di altri imprenditori».