Tre Valli e Gran fondo Polizia locale in rivolta:«Chiediamo più tutele»

La Prealpina - 20/09/2017

Non ne fanno una questione di soldi, ma di sicurezza. E il ricordo di quanto avvenuto l’anno scorso, quando un agente in motocicletta rimase ferito in uno scontro frontale con un’auto che percorreva via Valle Luna, in teoria chiusa al traffico perché parte del percorso di gara, è ancora molto forte. Per questo motivo in vista dell’imminente competizione ciclistica “Tre valli varesine” – così come della “Gran fondo”, entrambe fissate per la prima settimana di ottobre – il clima sembra piuttosto teso. Gli agenti della Polizia locale, da sempre impegnati in prima linea nella gestione viabilistica della storica manifestazione organizzata dalla Società ciclistica Binda, sono sul piede di guerra. La presa di posizione parte proprio dal grave incidente che ha coinvolto un agente motociclista, rientrato da poco in servizio ma con mansioni d’ufficio proprio a causa delle conseguenze riportate nello scontro: «Eppure – esordisce Alex Conte, segretario provinciale del sindacato di categoria Sulpl – l’assicurazione dell’organizzazione non ha rimborsato un centesimo, ritenendo che l’incidente fosse avvenuto fuori dalla gara. Inoltre, ci è stato riferito che la dirigenza della società avrebbe detto di poter fare anche a meno della Polizia locale». Il nocciolo della questione non sono i quattrini, chiarisce l’esponente sindacale, bensì le condizioni di sicurezza «in cui ci veniamo a trovare noi operatori ma soprattutto i cittadini, che noi abbiamo il dovere di tutelare – prosegue Conte -. Il grave episodio dell’anno scorso ne è l’esempio: transenne mobili che vengono gestite da volontari a seconda di dove si sposta la gara, mentre in occasione dei Mondiali di ciclismo del 2008 l’intero tracciato fu bloccato dall’inizio alla fine. Ci vorrebbe un percorso in linea e non a circuito, per limitare rischi e disagi. Riteniamo ingiusto, infatti, che i cittadini debbano rimanere reclusi in casa o patire gravi disagi a causa di questa manifestazione».

Gli attriti riguardano sia la “Gran fondo”, in programma il primo ottobre, sia la successiva “Tre valli”, due giorni dopo, ossia il 3 ottobre (entrambe saranno presentate stamattina in Camera di Commercio). La dura presa di posizione degli agenti varesini non pare destinata a rimanere soltanto una minaccia nell’aria: «La situazione è seria e il problema concreto – conclude Alex Conte –: stiamo valutando azioni sindacali».

Una situazione di cui è a conoscenza anche il vicesindaco Daniele Zanzi, con delega proprio alla Polizia locale: «Quello che è successo l’anno scorso ha toccato tutti molto profondamente», esordisce, per poi precisare che «sono assolutamente favorevole alle manifestazioni sportive, ma sono anche convinto che si debbano mettere delle regole». Cioè? «Chi organizza questi eventi ha introiti provenienti da sponsorizzazioni e diritti televisivi, quindi c’è un business non indifferente, e proprio per questo vorrei che le società si facessero carico di contribuire alle spese necessarie all’impiego dei lavoratori del Comune». Il riferimento va agli agenti della polizia locale (che, come spiegano dal Sulpl, lo scorso anno furono presenti in oltre sessanta alla “Tre valli”), ma anche a addetti e tecnici con le mansioni più varie, con un costo complessivo di straordinari – sempre per quanto riguarda la precedente edizione – pari a 7.350 euro. In questo senso, anche la cosiddetta “manovrina” varata a maggio dal Governo ha trasformato in obbligo di legge il fatto che le società sportive organizzatrici di eventi debbano pagare di tasca propria le ore di servizio extra compiute dalla polizia locale. Zanzi si dice «vicino agli agenti e comprendo le loro lamentele: svolgono un lavoro complesso, con una città da sorvegliare ma tutte le risorse concentrate per un giorno su quell’evento sportivo. Certo, nella gestione vengono impiegati anche volontari ma non hanno alcuna autorità per intervenire». «Per quanto è di nostra competenza – conclude il vicesindaco – posso dire che abbiamo reintrodotto l’assicurazione di servizio agli agenti, dopo che alcuni anni fa era stata tolta dalla precedente Amministrazione».

«Lavoriamo insieme per il territorio»

Smentisce con forza l’ipotesi di poter fare a meno della Polizia locale, e anzi lancia un appello alla collaborazione di tutti per il bene del territorio. Renzo Oldani, presidente della Società ciclistica Binda, organizzatrice della “Tre valli varesine” e della “Gran fondo”, risponde così al sindacato Sulpl. «Come tutte le forze dell’ordine – precisa – anche la Polizia locale è indispensabile alla buona riuscita di una manifestazione come la “Tre valli”. Senza di loro, non sarebbe considerata una delle corse più sicure al mondo». Il pensiero corre veloce all’incidente della scorsa edizione, dove un agente in moto rimase ferito: «Può sembrare assurdo – prosegue Oldani – ma quell’episodio ha dato ancora maggiori garanzie all’Uci (Union cycliste internationale, ndr) in merito alla sicurezza della competizione: l’automobile è stata intercettata prima dell’arrivo del gruppo. Tanto di cappello, dunque, a chi è intervenuto. Stiamo tutti seguendo con attenzione le conseguenze di quella vicenda e stiamo facendo il possibile affinché si risolva nel migliore dei modi per l’agente coinvolto». Il sindacato di categoria ha però contestato duramente le misure di sicurezza: «La corsa ha regole ben precisa – ribatte il presidente della Binda – e vengono rispettate al 100 per cento». Oldani invita però a guardare oltre, rimarcando come «quest’anno avremo la diretta su Rai3 e su RaiSport, poi saremo seguiti da Eurosport e la gara verrà trasmessa in ottanta Paesi sparsi in tutto il mondo: nessun altro evento dà una simile visibilità al nostro territorio. Per questo motivo è indispensabile la collaborazione tra le istituzioni e la società Binda. Per quanto riguarda la “Gran fondo”, posso solo dire che abbiamo già oltre duemila iscritti». In merito agli incassi, il presidente sottolinea che «dai diritti televisivi non riceviamo nulla. Tutto è legato alle sponsorizzazioni, ma spesso bisogna arrivare all’autofinanziamento e al volontariato per riuscire a coprire tutte le spese. Non ci sono proventi, soltanto amore per il ciclismo e un legame forte con la nostra città».