Temperelli: «Voleva confrontarsi con il ministro sulla riforma»

La Prealpina - 09/05/2016

Una morte che arriva all’improvviso lascia sotto choc, spazza via in un istante tutti i progetti pensati e pianificati in anni di lavoro sul territorio. Così è accaduto per la scomparsa prematura di Renato Scapolan. Il presidente della Camera di commercio, infatti, fino alla sera prima si era sentito con i dirigenti e i suoi fedelissimi in vista di un incontro eccellente in programma per sabato scorso: l’arrivo del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, previsto proprio nella sede camerale di piazza Monte Grappa e annullato in segno di rispetto dopo la morte di Scapolan, cui spettava l’intervento di apertura. «Avevamo parlato di quell’evento proprio la sera prima che morisse – racconta il segretario generale della Camera, Mauro Temperelli, ancora incredulo -. Il presidente non vedeva l’ora di incontrare il ministro: a lei voleva sottoporre molti temi all’ordine del giorno sul futuro delle Camere di commercio, di cui era anche vicepresidente nazionale. In questi mesi il pensiero era rivolto proprio alla riforma degli enti: eravamo in attesa dei decreti attuativi della legge Madia, ben sapendo quanto fosse utile parlare di una necessaria razionalizzazione, ma volendo anche mantenere forte il ruolo camerale a sostegno delle imprese».

Il futuro disegno delle Camere di commercio era un nodo cruciale di un mandato iniziato nel 2012 e destinato a durare fino al 2017, fra mille problemi come la continua decurtazione di fondi. E la battaglia di Scapolan era rivolta alla valorizzazione di un ruolo che sentiva fondamentale per fare il bene del territorio e delle sessantamila aziende presenti.

«Ha dedicato tutta la sua vita alle imprese e alla comunità su tutti i fronti, a livello regionale o nazionale – prosegue il suo braccio destro -. Il nostro rapporto era quotidiano, non c’era festività o fine settimana che ci impedisse di confrontarci su qualche tema o programmare future iniziative. Scherzando, gli dicevo che era un presidente 2.0, sempre connesso tramite cellulare, e-mail o messaggini, dalle prime ore del mattino fino alla sera».

Un impegno vissuto come una missione, in perenne ricerca di dialogo con tutti, dalle parti sociali ai colleghi imprenditori: «Pur essendo artigiano, peraltro molto presente nell’azienda di famiglia, aveva a cuore l’intera economia e la promozione del territorio – aggiunge Temperelli -. Si faceva amare per la sua spontaneità: la nostra conoscenza risale ai primi anni del mio ritorno a Varese, nel 1999. Lo conobbi da consigliere della Camera di commercio, anzi fra i primi. Ci incontrammo in occasione della Fiera alla Schiranna. Da quattro anni a questa parte, poi, era il nostro presidente e l’anno prossimo si sarebbe concluso il suo mandato».