Tassa rifiuti, appalti, aggregazione dei Comuni, nuove imprese, occupazione giovanile: ecco le idee che Confartigianato Imprese Varese «serve su un piatto d’argento» ai candidati sindaco della provincia alla vigilia delle amministrative. L’associazione di via Milano chiede «attenzione alle tante necessità» di questa provincia, invocando «idee concrete, piuttosto che programmi troppo ambiziosi» per ottenere l’obiettivo di «valorizzare il tessuto imprenditoriale del territorio e rivitalizzare l’humus sociale di Varese e dintorni». Di tutti i colori Gli artigiani sono pragmatici, e ai candidati sindaco, di tutte le città e di tutti gli schieramenti, offrono sia l’analisi dei problemi che le possibili ricette da intraprendere. L’auspicio, è evidente, è ottenere risposte chiare e altrettanto pragmatiche. I temi sono quelli «più caldi per le imprese». A partire da una domanda fondamentale: «Come si può ripensare il governo del nostro territorio per preservarne l’identità imprenditoriale e turistica?». A cui seguono: «Quali idee di sviluppo potranno essere realizzate, quali le strategie per rilanciare gli investimenti, modernizzare i servizi, dare la giusta attenzione ad aziende e cittadini?» e «Come ridisegnare questo territorio?». Il primo tema è quello della tassazione locale, su cui Confartigianato Imprese Varese è in prima linea ormai da anni: «Soprattutto quando parliamo di Tari, la tassa rifiuti, tributo che incide pesantemente sul bilancio economico delle imprese, visto che negli ultimi cinque anni, in Italia, è cresciuta mediamente di circa il 22,6%». Gli artigiani ribadiscono le loro richieste: «Costo di produzione del servizio determinato in modo trasparente e appropriato, evitando di conteggiare costi impropri e livello di qualità sostenibile e corrispondente alle aspettative di cittadini e imprese». Le battaglie Ma soprattutto, questo il cavallo di battaglia di via Milano, una «ripartizione dei costi del servizio fra utenze domestiche ed utenze non domestiche proporzionale all’effettivo “consumo” ed utilizzo» del servizio. Oltretutto, la recente Legge di Stabilità consente ai Comuni di applicare nel 2016 aumenti alla Tari, ulteriore preoccupazione, mentre rinvia l’applicazione di più appropriate metodologie di calcolo della tassa rifiuti (non più basate sul “metro quadro”). Ma ci sono anche Imu e Tasi, che per gli Artigiani varesini andrebbero «eliminate» del tutto «sui beni strumentali e sui beni produttivi delle imprese». Sul capitolo appalti, le richieste di Confartigianato si concentrano su «appalti a km zero, suddivisioni in piccoli lotti per favorire le micro e piccole imprese e precedenza alle imprese locali». Sulle aggregazioni dei Comuni gli Artigiani chiedono di «superare Il programma elettorale ideale di Confartigianato. Aspettando le amministrative C’è già un vincitore ed è il pragmatismo «Preservate l’identità imprenditoriale e turistica del nostro territorio» L’APPELLO Confartigianato “scrive” ai candidati: «La provincia ha tante necessità. Idee concrete, non ambiziose» «Tasse, appalti e giovani Futuri sindaci, pensateci» la paura di perdita di identità territoriali» andando verso fusioni e aggregazioni che possano «ottimizzare costi e qualità dei servizi». Sull’attrattività, la richiesta principale sono «luoghi di insediamento con servizi su misura (dalle infrastrutture stradali a quelle digitali), tassazione sostenibile, incentivi locali per l’avvio di nuove attività». L’obiettivo è «far ri-vivere» le città. Infine i giovani, in una provincia in cui il tasso di disoccupazione nella fascia 15-24 è salito dal 25,2 al 39,1%. Qui serve «un impegno concreto di tutti» contro il problema dello «scollamento tra mondo del lavoro e mondo della scuola».