La via Francigena sta diventando, dopo il cammino di Santiago, il cammino più amato d’Europa. Fra spiritualità ed escursionismo si sta verificando un autentico boom di pellegrini e turisti che scelgono questo tipo esperienza per passare le vacanze: c’è chi la percorre da Canterbury a Roma, chi la fa a pezzi, a piedi, in bici o in moto. Oppure percorre le varianti.
Anche il Varesotto è stato inserito in uno di questi percorsi alternativi e cioè lungo la Via Francisca del Lucomagno. Si tratta del tragitto più breve per raggiungere Roma dalla Germania, partendo dal lago di Costanza, transitando per San Gallo, Disentis e valicando i 1915 metri del Lucomagno. Infine, dopo 390 chilometri si arriva in Italia, precisamente a Lavena Ponte Tresa.
Da qui, lungo la Valmarchirolo e la Valganna, il Sacro Monte, la valle Olona e il fiume Ticino, ci si innesta nella via Francigena a Pavia, dopo altri 120 chilometri.
L’annuncio dell’inserimento della tratta varesina è stato dato ieri a Lavena Ponte Tresa, dove si è presentata la giornata inaugurale dell’evento: «Sabato 30 aprile – hanno detto Gunnar Vincenzi, Alberto Tognola e Paolo Bertocchi, rispettivamente presidente, assessore e consigliere della Provincia – ci troveremo a Ghirla (ore 9.45) e cammineremo verso la Badia di Ganna, dove presenteremo il progetto». Un progetto che prevede l’inserimento della via Francisca fra le principali arterie di pellegrinaggio d’Europa con cartellonista, servizi e promozione ad hoc. «È bello – ha detto il sindaco pontresino Pietro Roncoroni, presente coi colleghiArnaldo Tordi di Cadegliano Viconago, Bruna Jardini di Valganna, Angelo Morisi di Cunardo e l’assessore di Marchirolo Leonardo Congiu – quando le idee prendono corpo e il nostro territorio viene inserito in iniziative di respiro internazionale».
Fra panorami mozzafiato, montagne, fiumi e laghi, i camminatori di tutto il mondo inizieranno a respirare l’italianità proprio sul ponte sul lago Ceresio: «Fra le varianti della via Francigena – ha detto Adelaide Trezzini, presidente dell’associazione internazionale della via Francigena – mancava l’asse Germania-Pavia. Oggi ci siamo». A mancare, per ora, sono i punti di riposo che, su cammini del genere, servono. Una questione da risolvere presto, come ben sanno gli altri enti che hanno partecipato ieri: Regione e Comunità montana del Piambello, presenti rispettivamente col direttore Giuseppe Costa, direttore dell’assessorato culture e autonomie e col funzionario Paolo Sartorio.