Sarà il Tar della Lombardia, com’è noto, a stabilire tra meno di dieci giorni se la cooperativa Alpina ha diritto a operare sul piazzale di Malpensa, gestendo in subappalto da Ags i servizi a terra per conto della compagnia low cost Ryanair. Ma al di là del caso singolo, che ha scatenato la reazione dei sindacati fino ad arrivare a bloccare l’aeroporto lo scorso primo agosto, Enac sta tentando di risolvere il problema dall’origine, ovvero evitare per regolamento che un nuovo caso Alpina possa ripetersi.
È quello che si intuisce dalla lettera firmata da Maria Carmen De Cristofano della Direzione regolazione trasporto aereo e ambiente di Enac: è in atto un processo per la modifica del regolamento riguardo alla “Certificazione dei prestatori di servizi aeroportuali di assistenza a terra”. Dopo tre anni dalla entrata in vigore, infatti, sembra arrivato il momento di correggere il tiro in merito soprattutto ai punti deboli emersi.
E secondo la dirigente Enac, il subappalto è uno di questi: «Nel corso del periodo di vigenza del regolamento – si legge – sono emerse numerose criticità relative soprattutto alla disciplina del subappalto, per la risoluzione delle quali è sorta la necessità di emendare la normativa regolamentare». La revisione riguarderebbe l’estensione della validità della certificazione, da tre a cinque anni, e l’introduzione di requisiti più stringenti per il rilascio dell’autorizzazione al subappalto. Sarebbe ammesso soltanto nei casi in cui il prestatore o il gestore aeroportuale certificato si trovino temporaneamente impossibilitati a fornire i servizi in proprio (per cause di forza maggiore debitamente accertate da Enac) o il subappaltatore sia in possesso di un certificato d’idoneità rilasciato solo e soltanto dall’ente nazionale per l’aviazione civile. Il commento dei sindacati di Malpensa, che da due anni sul tema stanno portando avanti una dura battaglia, è positivo. «È partito un processo che va nella direzione di eliminare il subappalto e quindi l’utilizzo delle cooperative sui piazzali degli aeroporti», dice Andrea Orlando (Flai).
«Attendiamo ora fiduciosi le osservazioni alle modifiche, ma credo che che i lavoratori possano spuntarla»