Quanto costerà parcheggiare a Varese? Tariffe definitive e puntuali per gli stalli a pagamento ancora non ci sono (saranno trattate dal consiglio comunale e definite da una delibera di giunta). Ma c’è un’indicazione che è stata illustrata ieri in commissione urbanistica dall’assessore Andrea Civati. La premessa è che si tratta di un piano coraggioso, teso – come spiega l’assessore – a «incentivare il mezzo pubblico e consentire a chi ne ha bisogno di parcheggiare più facilmente». Oggi il piano della sosta vale 875 mila euro, il prossimo anno un milione e 600 mila euro. Tale cifra sarà messa nel bilancio preventivo del 2017: starà ai nostri amministratori decidere quali tariffe applicare in modo da coprire questo importo. Oggi la città è divisa in due zone a pagamento, la zona A e la zona B. Un automobilista paga 1.50 per la sosta di un’ora in area A e 1.30 in area B. Un domani, invece, le aree a pagamento della città nella fascia oraria 8-20 saranno quattro: l’area azzurra centrale più costosa; l’area verde che introduce una tariffa scalare che “premia” la sosta breve; la zona blu che prevede una tariffa superiore per il mattino e una minore per il pomeriggio; e la zona rossa, studiata per chi deve lasciare l’auto per lungo tempo. Viene confermata la gratuità della pausa pranzo e della fascia serale, dopo le 20. Nell’area azzurra, i nostri amministratori si troveranno a fissare una tariffa che va da un minimo di 1.50 a un massimo di 2.50 euro all’ora. Nell’area verde, il range sarà tra un minimo di 1.40 e un massimo di 2.20 all’ora, con importi scalari che crescono in funzione della durata della sosta. Nell’area blu, si pagherà un ticket che potrà andare da un minimo di un euro a un massimo di due euro all’ora, differenziando la tariffa tra il mattino (che è più costoso) e il pomeriggio. Nell’area rossa, si va da un minimo di 50 centesimi a un massimo di 1.20 all’ora. È prevista anche una tariffa giornaliera “fuori strada”, studiata per chi si trova a lasciare per parecchie ore l’auto in parcheggi limitrofi al centro (come a Casbeno, nel parcheggio di via Daverio), il cui costo potrà oscillare da un minimo di un euro a un massimo di 4.50 euro al giorno. Una novità è la «tariffa turistica» valevole per i giorni festivi, scalare per durata, che varierà a seconda del tempo della sosta, da un minimo di un euro a un massimo di 8 euro, a seconda che l’utente stia un’ora e trenta, quattro ore o tutta la giornata. Il piano della sosta prevede anche degli abbonamenti. Per esempio la tariffa «per utente frequente», studiata per chi lavora in centro e che può parcheggiare in via Verdi, Sempione, piazza Repubblica, con sosta illimitata durante il giorno, a un prezzo mensile che potrebbe variare da 45 euro a 80 euro. Novità per i pendolari che, presentando l’abbonamento ferroviario, potranno avere a disposizione zone riservate in cui lasciare l’auto ad un costo che potrebbe variare da 15 al mese fino a 35. I residenti, per la prima auto, al massimo potranno pagare sessanta euro al mese. Mentre per le auto successive sono previsti importi a crescere. «Si tratta di un impianto tariffario flessibile che, al di là delle cifre minime e massime, non sarà differente da quello attuato in altri capoluoghi simili a Varese. Non sarà così diverso da quanto si paga oggi – conclude l’assessore Civati – Questo impianto tariffario scalare consente al cittadino una pluralità di alternative che si adattano alle diverse esigenze di ciascuno. Ad esempio, ai pendolari e ai lavoratori si offre la garanzia di poter parcheggiare vicino alla propria destinazione senza ansie e preoccupazioni».
«Così diamo più alternative ai varesini Meno multe, meno ansie e meno tempo»
«La filosofia che ha ispirato il piano della sosta è fornire ai cittadini una pluralità di alternative: dal lasciare l’auto fuori dalla città senza pagare nulla, al parcheggiare in centro per una commissione veloce, in stalli che avranno maggiore rotazione – spiega l’assessore all’urbanistica Andrea Civati – Nelle osservazioni pervenute, i cittadini hanno dimostrato di apprezzare lo sforzo che stiamo facendo ripensando il modo di muoversi in città». Quali sono e come funzioneranno i parcheggi di interscambio? I parcheggi di interscambio sono quelli dell’Iper, del Carrefour di viale Borri, dello stadio e della Schiranna. Parcheggi comunali, oppure, nel caso dell’Iper e del Carrefour, di parcheggi ad uso pubblico. L’emettitrice darà all’utente un biglietto di 10 centesimi collegato alla targa con il quale sarà possibile usare i mezzi pubblici per 90 minuti, sia all’andata che al ritorno. È un sistema pensato per i lavoratori e chi deve stare in città per una durata prolungata, come tre e quattro ore». Come è andato il dibattito in commissione? Sono rimasto un po’ deluso, perché di fronte a un piano di valenza sistemica per la città non è stata fatta alcuna osservazione. È deludente che l’opposizione si sia soffermata sugli aspetti procedurali. Io, quando ero all’opposizione, cercavo di confrontarmi sul merito delle proposte. Cosa ne pensa delle critiche mosse dall’opposizione? Non c’è stato nessuno che ha detto “il piano deve essere cambiato”. Ne deduco che la necessità dell’opposizione sia quella di fare propaganda. Orrigoni, per esempio, si concentra su un dato di previsione su un bilancio di 90 milioni di euro, che può derivare anche da una maggiore regolarità della sosta. Consideriamo che oggi tante persone non pagano il ticket, o mettono l’auto in divieto di sosta. Il cittadino risparmierà in termini di multe, ansie e tempi. Ne derivo che forse l’opposizione è un po’ lontana dalla realtà: i cittadini nelle loro osservazioni non hanno parlato di tariffe, i consiglieri di minoranza si sono concentrati solo su quelle.n