Sul nuovo teatro, sulle riqualificazioni della ex caserma Garibaldi, di piazza Repubblica e dell’area delle stazioni si è già ampiamente discusso. Ma nel programma triennale delle opere pubbliche, presentato ieri sera alla Commissione riunita a Palazzo Estense, unitamente al piano specifico per il 2017, ci sono decine e decine di altri lavori programmati. Cantieri, asfalti, marciapiedi, sistemazioni: vale a dire le realizzazioni che, per ovvi motivi, sono maggiormente visibili dai cittadini e su cui, spesso, sindaci, assessori e maggioranze si giocano il futuro.
Soprattutto se si è al primo passaggio amministrativo del mandato su questo settore, da tutti considerato strategico, come nel caso della giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Davide Galimberti.
Ecco perché nella relazione presentata ieri dall’assessore Andrea Civati, fra i primi punti è emerso una sorta di “Piano asfalti”.
Quante volte, girando per la città in questi anni, così come d’altronde avviene un po’ in tutta Italia, si è finiti con una ruota in una buca o si è stati costretti a percorrere un tratto di strada sobbalzando di continuo?
Bene, dalla prossima estate «avvieremo – ha detto Civati – un programma decente di asfaltature, dopo due anni di assenza di interventi sistematici e dopo che, nell’estate 2016, non abbiamo potuto sistemare nulla perché su quel capitolo di spesa non era stato stanziato un solo euro da chi ci aveva preceduto».
Ora, investendo 650mila euro si ricomincerà a intervenire in via Chiara, via General Cantore, viale Borri e via Giusti.
«Chiaramente – ha aggiunto Civati – al centro di tutto vi sono le opere che prevedono ingenti investimenti, come il teatro, la caserma e le stazioni che, attraverso 40 milioni di euro, cambieranno il volto della città, ma, per l’immagine e la vivibilità di Varese, come promesso in campagna elettorale, avvieremo decine di interventi nei quartieri». Come, per esempio, i quaranta posti auto di un nuovo parcheggio da 250mila euro a Capolago, nei pressi dell’hotel, per gli utenti della pista ciclabile attorno al lago.
E, a proposito di biciclette e pedoni, si avvierà la costruzione del percorso di collegamento fra il lago e lo scalo delle Ferrovie nord.
E ancora: alla Rasa sarà rifatta via Tonta, mentre alla Prima Cappella saranno riaperti i servizi igienici, mentre a San Fermo si riqualificherà il percorso pedonale fra via Aquileia e via Oslavia. Capitolo scuole: «Sarà uno dei comparti su cui investiremo di più, a partire da subito – ha aggiunto l’assessore -. L’intervento più rilevante sarà la riqualificazione della “Pellico”, ma ogni scuola avrà i suoi lavori di sistemazione dei solai, dell’accessibilità o di altro laddove ce n’è bisogno. Alla “Vidoletti” apriremo un nuovo ingresso nella zona del palazzetto, mentre alla Pascoli cambieremo i serramenti e daremo una mano di nuovo alle coperture e a tutto l’immobile, per 600.000 euro complessivi». Infine gli alloggi comunali che, anche in questo caso, saranno oggetto di interventi migliorativi e di innovazione sostenibile: «Settecentomila euro – ha concluso Civati – serviranno per mettere a norma gli stabili dal punto di vista elettrico e termico, anche con la sostituzione di diverse caldaie”.
«Cantieri per 55 milioni e non è il libro dei sogni»
Oltre a comunicare l’elenco delle opere pubbliche, Andrea Civati ha voluto rimarcare più volte il cambio di metodo con il passato, che si spiega innanzitutto con i numeri: sui 56 milioni di euro stanziati nel piano triennale delle opere pubbliche, 55 riguarderanno il 2017. E quindi le ruspe e i martelli pneumatici partiranno a operare praticamente da subito. Inoltre nell’ultimo documento analogo le opere previste nel triennio ammontavano a ben 76 milioni. «Soprattutto – ha commentato l’assessore ai Lavori pubblici – rispetto a quanto avveniva prima, questo programma prevede ciò che verrà effettivamente realizzato e non sarà più un libro dei sogni. Negli anni scorsi venivano infatti inserite opere fantasiose che, era certo, non avrebbero trovato attuazione. Ad esempio nel piano 2015 vennero previsti lavori per 76 milioni di euro, mentre se ne portarono a termine soltanto per 12 milioni, nel 2015 previsti 57 milioni e spesi 17 . D’altronde, sia da un punto di vista finanziario che organizzativo dell’ente, raggiungere il cento per cento era impossibile. La nostra visione è diversa: piuttosto restiamo più cauti, ma ciò che è scritto nel piano verrà portato fino in fondo. Lavoreranno meglio anche gli uffici, che hanno una loro capacità di progettazione, ma deve essere adeguatamente programmata».