«Stop al traffico selvaggio»Biumo Superiore da tutelare

La Prealpina - 18/09/2016

Via l’asfalto dal cuore di Biumo Superiore. Una pavimentazione diversa potrebbe già rappresentare un disincentivo al passaggio di auto, spesso ad alta velocità. Le strade della castellanza vengono infatti da sempre utilizzate come scorciatoia per chi vuole raggiungere il centro. Si sale lungo via Bertini, si scende lungo via Crosa, e si “taglia” in via Walder, verso Biumo Inferiore o verso via Morazzone, dietro il tribunale e dunque a due passi dal centro cittadino. Traffico notevole nelle ore di punta, traffico pericoloso se non per la velocità reale, per lo sfrecciare in strade strette. Pericoli per i pedoni da una parte e poca tutela di un patrimonio storico-artistico inestimabile dall’altra, quello per esempio rappresentato dalle ville storiche e dai loro parchi. Da qui l’idea di riaprire i parchi (in primis quello delle Ville Ponti) e di eliminare il maggior numero di auto dal borgo. L’idea è del consigliere comunale Andrea Bortoluzzi: «Interventi così risolutivi vanno studiati bene, di certo si deve ridurre la presenza di auto ma soprattutto disincentivare la pessima abitudine di utilizzare le stradine del rione come piste di autodromo».

Le ipotesi sono di istituire una sorta di zona a traffico limitato, di garantire l’accesso agli abitanti alle Ville Ponti e a Villa Panza ma di limitare il passaggio nelle strade attorno «con una soluzione che va studiata», dice Bortoluzzi «che preveda una adeguata piantumazione e l’eliminazione del capolinea dei bus». Propone, come disincentivo immediato all’utilizzo come scorciatoia, di sostituire l’asfalto nell’area davanti all’ingresso del Fai e in alcune strade vicine. Suggerisce di eliminare lo scempio che rende «la chiesa di Sant’Anna, all’esterno, una sorta di paracarro in un punto di strettoia assoluta», e di sistemare gli elementi di chiusura di visuale davanti a quel gioiello barocco (risale al XII secolo ma è stata riedificata nel 1725) che è la chiesa di San Giorgio.

Altro intervento suggerito da Bortoluzzi su Biumo Superiore, ma “estensibile” anche ad altre zone della città, riguarda l’apertura al pubblico del parco delle Ville Ponti. «L’area verde, che è notevole, dovrebbe essere un patrimonio a beneficio di tutti – dice Andrea Bortoluzzi -. Credo si debba passare dal concetto di bene pubblico o privato a quello di bene collettivo, prescindendo da chi sia il proprietario, affinché il bene sia usufruito al meglio della collettività». Una ipotesi, quella di riaprire al pubblico i parchi delle ville, «che potrebbe essere estesa anche ai parchi storici privati, con l’organizzazione di eventi, come concerti – continua Bortoluzzi – . Insieme con il Comune si potrebbero valorizzare le aree verdi della città di solito chiuse al pubblico, con iniziative congiunte». Non una novità e non una cosa impossibile: già negli Anni Settanta le ville varesine avevano aperto le porte per manifestazioni musicali. A Varese sorgono ville dal patrimonio inestimabile (San Francesco, Mozzoni, Panza, per citare le principali) concentrate a Biumo ma non solo. Il gruppo consigliare Lista Galimberti sta lavorando per portare a un tavolo i proprietari di questo patrimonio, il Fai e la Camera di Commercio, con l’amministrazione comunale, per promuovere una rete tra le ville storiche, «anche con visite guidate».