Stella è il presidente: “giustizia è fatta”. Ma c’è la diffida di Confindustria

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Oreste La Stella è, con 14 voti a favore, il nuovo presidente della Camera di Commercio di Avellino “Giustizia è fatta. In questa storia la parte lesa ero io” sono state le prime parole del neo presidente.
La proclamazione è stata ufficializzata nella convocazione di questa sera, “la prosecuzione della 4° seduta convocata lo scorso 2 maggio (leggi qui) – ha dichiarato il commissario Salvatore Loffreda – che non era stata conclusa ma sospesa con tutti i consiglieri che si sono alzati dal tavolo”. La vicenda finirà quasi certamente nei tribunali amministrativi.

Assenti Confartigianato, il rappresentante dei sindacatiMario Melchionna, l’Adiconsum e gli industriali (sostenitori di Federica Vozzella) che avrebbero inviato una diffida alla Camera, il cui contenuto non è stato svelato dagli intervenuti, dove si paventerebbero anche risvolti penali. “Ci prenderemo le nostre responsabilità” – ha continuato Loffreda giustificando anche il ripensamento del parere del segretario Luca Perozzi che alla quarta convocazione, l’ultima utile prima del commissariamento aveva ribadito che il quorum era fissato a 15 voti “frutto della mancanza di dialogo e della situazione delicata che si era venuta a creare”.

Fondamentale è stato, per il segretario Perozzi ma non per i 14 che hanno votato La Stella, il parere del Professore Alfredo Contieri (nella foto a sinistra insieme a Salvatore Loffreda) docente di diritto amministrativo: “l’elezione di Oreste La Stella è legittima perché applicando le ipotesi previste dalla giurisprudenza nelle ipotesi dei collegi con numeri dispari, il quorum si calcola aumentando il numero dei componenti di un’unità e dividendo per due, in quel caso erano 27 più uno 28 diviso due 14”. “Effettivamente uno dei candidati aveva riportato 14 voti validi – ha continuato Contieri – di conseguenza l’elezione è avvenuta in quella seduta ma si è commesso l’errore di ritenere che il quorum fosse 15 e non 14 e che dunque non fosse stato raggiunto. Oggi sulla base di approfondimenti ci si è resi conto che in quella seduta si è proceduto all’elezione, dunque bisognava solo prendere atto del fatto storico avvenuto. “Sarebbe illegittimo il commissariamento – conclude – che interviene solo se dopo 4 votazioni non si avviene all’elezione”.

“Non deve vincere il singolo, ma il territorio irpino. Oggi abbiamo salvato la Camera dal commissariamento, partendo dal principio del quorum che era ed è 14 e tale rimarrà per le circostanze in cui abbiamo votato e in questa ottica va inquadrata la mia elezione a presidente” ha commentato Oreste La Stella dopo aver presieduto per la prima volta il consiglio per l’elezione di Antonio Cipriano(Confcommercio) in giunta in sua sostituzione che affiancherà Loffreda, Vozzella, Mocella. “La mia elezione è stata supportata da nove associazioni rappresentative sul territorio, da questo momento mi auguro che i toni possano attenuarsi e soprattutto che si possa collaborare tutti insieme per il bene degli imprenditori irpini. AConfindustria dico che una volta definita la situazione non vedo perché non si debba tornare al tavolo e dialogare per il bene dell’Irpinia che ora più che mai ha bisogno di una Camera funzionante in grado di affrontare le problematiche di tutti gli imprenditori, artigiani, industriali, commercianti e agricoltori. In quest’ottica mi auguro che riusciamo a muoverci”.

Partita tutt’altro che chiusa, con il più che probabile ricorso degli assenti in merito alla convocazione odierna, ed anche in ragione del ricorso pendente al tribunale amministrativo di Reggio Calabria dell’ex presidente Costantino Capone, destituito dal Tar, che in caso di esito positivo lo rimetterebbe al suo posto. “Se ci saranno iniziative di carattere legale ognuno faccia ciò che è nel suo diritto, io non mi metterò a fare la guerra con nessuno. Chiaramente però almeno quando siamo attaccati mi riservo il diritto di difendermi, il senso di responsabilità che avrebbe dovuto contraddistinguere tutti doveva essere, come è stato per noi, il tentativo riuscito di salvare la camera dal commissariamento. Ora ci riorganizzeremo per la fusione con il Sannio dando la giusta dignità alla camera di Avellino”.