«L’area dismessa dello scalo ferroviario di Luino potrebbe diventare una buona occasione di rilancio per una porzione di territorio che, proprio alla luce dell’aumento del traffico merci su rotaia, dovrà affrontare notevoli disagi negli anni a venire». È un Andrea Pellicini riflessivo, quello che chiede ad FS Sistemi Urbani, società che ha il compito di valorizzare il patrimonio del gruppo Ferrovie dello Stato non funzionale all’esercizio ferroviario, di interessarsi per fare in modo che anche Luino possa essere studiata come “caso simile” rispetto a quanto sta avvenendo alle vecchie stazioni dell’area metropolitana milanese, oggetto di progetti da parte di “archistar” finalizzati a disegnare i nuovi quartieri del futuro.
«Chiediamo che si guardi al futuro di questa città, noi ci stiamo già muovendo in questo senso -dice il sindaco di Luino- Desideriamo che il gestore ferroviario si attivi da noi come ha fatto a Milano, anche per fornire una sorta di compensazione, che qui potrebbe essere anche “verde”, ecologica, rispetto ad una serie di condizioni che Luino, ma non solo la nostra città, dovrà affrontare nei prossimi anni». Il riferimento è ad AlpTransit, che porterà un significativo aumento di treni merci sul territorio.
«Diversi scali ferroviari meneghini -continua Pellicini- sono stati ridisegnati da grandi architetti di fama internazionale per essere a tutti gli effetti i quartieri del futuro, tali progetti sono stati in mostra allo scalo di Porta Genova. Ho visto anche su alcuni quotidiani dei particolari di questi bozzetti con foreste che nascono da scali davvero malmessi, con parchi d’acqua, aree verdi ciclabili, passerelle ciclopedonali. Insomma, recuperi che fanno bene alla città e a chi ci vive. Noi siamo nelle medesime condizioni di Milano, con aree di grandi volumi inutilizzati che potrebbero essere ripensate e valorizzate, anche per questo motivo ci siamo già mossi chiedendo di essere ascoltati».
Una mossa, quella dell’amministrazione municipale, che coincide con l’impegno che il Comune dovrà mettere nei prossimi mesi per la variante del Piano di governo del territorio. Il tema di queste aree -non solo quella ferroviaria, ma anche Ratti ed ex Visnova- dovrà essere affrontato in quella sede. Proprio dal pressing del primo cittadino potrebbero arrivare novità importanti per avviare, su quella che oggi pare essere una zona abbandonata, un rilancio che non sia solo un’opera di abbellimento. Un iter simile lo sta adottando anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala: entro l’estate l’accordo di programma sugli ex scali dovrebbe approdare in Consiglio comunale per poi “viaggiare” all’interno delle commissioni urbanistiche.