Fino a lunedì scorso, i 1600 dipendenti di Alenia Aermacchi, oggi divisione velivoli di Leonardo, la nuova Finmeccanica, sapevano che lo scorso marzo l’Aeronautica Militare Italiana aveva commissionato all’azienda la produzione altri nove velivoli addestratori M-346, per un valore di oltre 300 milioni di euro. Una buona notizia, ovviamente. Ma quasi briciole rispetto a quanto letto, scritto nero su bianco, in un comunicato sindacale affisso in questi giorni sulle bacheche aziendali. Durante l’ultimo incontro ufficiale tra azienda e rappresentanti delle Rsu aziendali (una delegazione formata da una ventina di lavoratori), il direttore di stabilimento e la responsabile del personale hanno annunciato che l’azienda si prepara a produrre 20 velivoli all’anno per i prossimi cinque anni. Il che significa cento addestratori tecnologicamente avanzati nel prossimo quinquennio.
Un annuncio dirompente per lo stabilimento di Venegono e, per una volta, estremamente positivo. Piacevolmente sorpresi i rappresentanti sindacali, che, sulla base dei numeri in loro possesso sino a poche settimane fa, mai avrebbero pensato a una svolta di questo tipo.
«E’ evidente che il nostro interlocutore aziendale è sempre stato serio e assolutamente attendibile – commenta Paolo Carini, della segreteria Fim Cisl dei Laghi – e pertanto non abbiamo ragione di credere che che quanto anticipato durante l’incontro non abbia fondamento. E’ chiaro che una prospettiva di questo genere significa una vera e propria svolta per il nostro territorio. Significherebbe assunzioni (centinaia ndr.) e ricadute benefiche per le aziende dell’indotto, oggi alle prese con qualche difficoltà».
Resta però da capire quale sia il dettaglio e l’origine di questa maxi commessa quinquennale. Dopo la firma del contratto con l’Aeronautica Militare Italiana, infatti, il portafoglio ordini dell’M 346 conosciuto fino a questo momento era chiaro: sono 68 i velivoli ordinati fino ad oggi dalle varie forze armate nazionali (Israele, Singapore, Polonia), alcuni dei quali già consegnati. Sullo sfondo resta la maxi gara del Pentagono per la fornitura di 350 aerei di nuova generazione per l’addestramento dei top gun. Leonardo Divisione Velivoli partecipa in alleanza con il colosso Usa Raytheon. Ma da oltreoceano, fino ad oggi, nulla è trapelato. Per chi saranno prodotti allora i cento velivoli messi sul tavolo dalla direzione aziendale? «Questa è la prima domanda che faremo ai vertici di Leonardo la prossima settimana a Roma – sottolinea ancora Carini – Era già stato fissato un incontro per martedì. Prima di ogni altra discussione chiederemo approfondimenti su questo tema, assolutamente essenziale per lo sviluppo e la crescita del nostro territorio. La prospettiva è ottima, ma vogliamo capire come si costruisce e quali siano le sue fondamenta».