Porte blindate, sistemi di allarme e vigilanza: anche nel 2016 si conferma il trend di crescita nel settore della sicurezza. Analizzando i dati della Camera di Commercio di Milano relativi al primo trimestre dell’anno, salta all’occhio che rispetto a 12 mesi fa le imprese lombarde, oggi poco più di 1700, sono aumentate del 3%.
Una crescita lenta, ma costante, per le aziende lombarde che, al momento, rappresentano già circa un quinto del totale italiano. In particolare, si registra un significativo aumento delle attività di installazione e manutenzione di impianti elettronici (+48 imprese), mentre appaiono stabili le aziende specializzate nella fabbricazione di casseforti, forzieri, porte metalliche blindate e i servizi di vigilanza e investigazione.
La maggior concentrazione di imprese della sicurezza si ha a Milano con 693, seguono Bresciacon 191 e Monza e Brianza con 174, Bergamo con 152 e Varese con 149. Nell’ultimo anno, il settore sicurezza è cresciuto soprattutto a Lodi (+9,1%), Bergamo(+5,6%), Sondrio(+5%) e a Varese (4,9%), curiosamente quarta a livello di servizi di vigilanza e di investigazione. A questo proposito, i titolari di servizi di vigilanza e di investigazione in Lombardia sono in prevalenza uomini (di donne solo il 13% delle imprese), giovani in oltre un caso su 20 (6% sono imprese con titolari con meno di 35 anni) e il 3% è nato all’estero. Per quanto riguarda il dato nazionale, da un’elaborazione della Camera di Commercio meneghina su dati Istat 2015 e 2014, in Italia si contano circa 9 mila imprese, con una crescita in un anno del 2,4%.
Prime tra le province è Roma con l’8,2% nazionale – specializzata soprattutto in fabbricazione di casseforti, porte blindate (37 attività) e servizi di vigilanza (317) -; seguita da Milano con il 7,8% nazionale, che si distingue per installazione e manutenzione di impianti elettronici (446); Napoli con il 4,8% nazionale, che conta ben 239 servizi di vigilanza e investigazione, e Torino.
Varese si piazza al tredicesimo posto a livello nazionale. Un’altra curiosità, le casseforti italiane si esportano anche all’estero: soprattutto in Francia, Regno Unito, Nigeria, Svizzera e Taiwan. Un business che nel 2015 ha fatturato quasi 44 milioni di euro.