Si spalanca la porta d’Europa

La Prealpina - 02/06/2016

La galleria ferroviaria più lunga al mondo è stata inaugurata, ieri, a poche decine di chilometri dal confine del Varesotto, in Canton Ticino. Quella che fino a pochi anni fa sembrava un’impresa da fantascienza, oggi è realtà. Nel tunnel di Alptransit, dopo vent’anni di lavoro, alle ore 12 hanno viaggiato i primi treni e i primi mille passeggeri, mentre per l’entrata a regime del servizio bisognerà attendere dicembre. A quel punto la tratta avvicinerà l’Italia al nord delle Alpi e viceversa, riducendo notevolmente i tempi di percorrenza.

Alla cerimonia, vissuta sui due fronti del San Gottardo, hanno partecipato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande. Insieme a loro centinaia di invitati e migliaia di cittadini. D’ora in poi l’offerta ferroviaria è destinata a cambiare anche per i viaggiatori italiani: da Milano si raggiungerà Zurigo con tre quarti d’ora d’anticipo e vi saranno collegamenti diretti con Francoforte. Tanto per ricordare quanti passi abbia fatto il progresso, nel 1882, quando venne inaugurato il traforo del Gottardo, da Milano a Lucerna ci volevano dieci ore. E non è finita perché nel 2020 si guadagneranno altri minuti, quando verrà completato il tunnel di base del Monte Ceneri, tra Vezia e Camorino, tutto in territorio ticinese. Per quella data, ha promesso Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, anche l’Italia sarà pronta. Delrio si riferisce sia agli adeguamenti a sud di Chiasso, sia alla Luino-Gallarate e all’Arcisate-Stabio.

«Come Lombardia – ha affermato Roberto Maroni, presidente della Regione – siamo ovviamente interessati a questa opera, perché serve a mettere in contatto il Nord con il Sud delle Alpi e serve a rafforzare i rapporti della Lombardia, dell’Italia, con la Svizzera. Da parte nostra, stiamo procedendo con i lavori per la sistemazione delle opere anche sul versante italiano».

Insomma, dopo la grandeur di ieri a due passi dalle Prealpi italiane, si spera che anche sul versante varesino possano esserci a breve due inaugurazioni che renderebbero utile Alptransit pure per il Varesotto. La prima, in ordine cronologico, è quella dell’Arcisate-Stabio dove i primi convogli dovrebbero transitare a inizio 2018. Una tempistica che stride con quanto avvenuto sul Gottardo: già perché, mentre per la galleria di 57 chilometri di Alptransit ci sono voluti 17 anni di lavori, se la data della ferrovia della Valceresio sarà rispettata, saranno passati quasi nove anni dall’inaugurazione del cantiere, ma per realizzare o riqualificare soltanto 8,4 chilometri. Si andrà invece più in là nel tempo per l’adeguamento della linea Luino-Gallarate, dove il governo svizzero ha staccato un assegno di 120 milioni per cercare di velocizzare il cantiere.

Tornando sotto il Gottardo, il tunnel è un investimento importante in termini ambientali perché, come hanno più volte ricordato le autorità elvetiche, si prefigge di togliere dalla strada una buona quota di traffico merci a favore della rotaia. In altre parole si migliorerebbe anche l’aria e la viabilità delle zone a ridosso dell’unica autostrada ticinese, perennemente intasata soprattutto nel tratto fra Chiasso e Lugano. Anche in tal senso Alptransit è fondamentale in termini economici perché, sempre secondo gli osservatori, aprirà nuove opportunità per i porti italiani, specialmente Genova, e per tutta la catena della logistica, consentendo all’Italia la possibilità di affermarsi come la nuova porta logistica d’Europa. In tal senso, viaggeranno sotto il tunnel 260 treni merci e 65 passeggeri al giorno, a una velocità massima di 250 chilometri orari, quasi raddoppiando la potenzialità odierna.