Sì al latte certificato Gioiscono i varesini

La Prealpina - 02/06/2016

Un risultato storico per gli allevatori di Varese, come per tutta l’Italia. Non solo l’Italia agricola: è soprattutto una vittoria di trasparenza, di diritti dei consumatori a conoscere quanto si porta in tavola». Fernando Fiori e Raffaello Betti – presidente e direttore di Coldiretti Varese – commentano con estrema soddisfazione l’annuncio dato a Milano dal premier Matteo Renzi e dal ministro delle politiche agricole Maurizio Martina sull’obbligatorietà dell’etichettatura d’origine per il latte; nel capoluogo lombardo si è svolto l’appuntamento nazionale in occasione del Milk World Day celebrato dalla Fao in tutto il mondo. Ed erano centinaia gli allevatori e gli imprenditori agricoli scesi con diversi pullman da tutte le zone della provincia prealpina, insieme alle migliaia di partecipanti all’evento. Cosa succederà dopo il provvedimento? Il via libera all’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte e dei derivati come formaggi o yogurt è rivoluzionario e risponde innanzitutto alle esigenze di trasparenza degli italiani latte a lunga conservazione.

«Un risultato che – rimarcano Fiori e Betti – giunge a undici anni esatti dall’introduzione dell’obbligo di indicare l’origine per il latte fresco fortemente voluto dalla Coldiretti anche per sostenere i consumi di un alimento fondamentale nella dieta degli italiani. Con l’etichettatura di origine si dice finalmente basta all’inganno del falso Made in Italy.

Tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro, venduti in Italia, sono stranieri, mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa, perché fino ad oggi, non era obbligatorio riportarlo in etichetta».