Arsago Seprio La presenza del presidente Sea in un «paesello di cinquemila abitanti», come ha ricordato il sindaco Claudio Montagnoli, fa il suo effetto. Ed è stata cosa gradita, ieri. Peccato che gli arsaghesi non abbiano colto l’occasione e in sala Concordia siano arrivati in pochi, più o meno una ventina di persone, ieri alle 18, orario di convocazione del consiglio comunale aperto per ascoltare dalla viva voce del numero uno di Sea Pietro Modiano l’illustrazione del piano di sviluppo di Malpensa, il cosiddetto masterplan, modificato rispetto al precedente. «La gente parla al bar, qui meno», ha commentato il sindaco. Il sorvolo degli aerei Lo staff Sea ha, in ogni caso, svolto il proprio compito nel segno di quella democrazia partecipata che un po’ mancava nei rapporti tra gestore aeroportuale e territorio, perlomeno in un contatto diretto con la gente. Montagnoli ha messo sul tavolo il problema del sorvolo degli aerei, il principale per Arsago: «L’aumento di traffico da 18 a quasi 33 milioni di passeggeri nel 2030 mi preoccupa, bisognerà vedere quale sarà l’utilizzo delle piste e le opere aeroportuali infrastrutturali per ridurre i tempi di attesa degli aerei». Del resto, è proprio questo uno dei tasselli su cui si gioca la partita dello sviluppo di Malpensa. «Perché le compagnie aeree investano qui, dobbiamo dimostrare che non sarà un aeroporto saturo per molto tempo», ha ricordato il presidente Modiano. Avere spazi di tempo aggiuntivi tra un decollo e l’altro «è positivo». «Crescita passeggeri e cargo» Previsioni troppo ottimistiche quelle che immaginano una crescita di oltre 14 milioni di passeggeri entro il 2030? «Si tratta di una stima quasi per difetto rispetto ad altri aeroporti europei – la risposta di Modiano -. Per quanto riguarda il traffico cargo, partiamo da un +10% all’anno in due anni di recessione: è ovvio prevedere una crescita». Ma dalla platea Rosa Filippini e Wilker Andreotti hanno chiesto conto dei riflessi del rumore sulla salute «da non sottovalutare» e della viabilità minore che conduce a Malpensa intasando la zona. Basti pensare al mancato collegamento dall’uscita dell’autostrada di Arsago-Besnate all’aeroporto. E il timore fondato circa l’aumento vertiginoso dei mezzi pesanti che arriveranno nella cargo city ampliata di 90 ettari. Temi che Sea si è detta pronta ad affrontare col territorio