Sea Handling, la multa non è ancora sparita

La Prealpina - 16/03/2016

«Siamo preoccupati». Perché? «Perché in tutti i tavoli durante la trattativa ci era stato assicurato che, se fosse nata Airport Handling, la sanzione nei confronti di Sea Handling sarebbe sparita», va al nocciolo Giovanni Cervone, delegato sindacale della Cub Trasporti. «Invece, adesso, a Bruxelles, ci è stato detto che non è cosi: la multa non è stata ancora tolta, la pratica Sea Handling non è stata ancora archiviata, in compenso è stata aperta una procedura di attenzione sulla nascita di Airport Handling». Insomma, a questo punto risultano un po’ increspate le pagine di una storia che ormai si pensava indirizzata alla conclusione positiva in modo lineare, se non addirittura già risolta.

E Cervone, invitato lunedì pomeriggio a parlare insieme con una dipendente di A.H. davanti alla commissione Petizioni del Parlamento europeo, lo spiega con sorpresa e appunto preoccupazione appena sbarcato a Malpensa – ieri sera – dal volo di ritorno. Soprattutto riferisce che il suo interlocutore, il tedesco Bernhard Von Wendland della Direzione generale Concorrenza della Ue, oltre ad averlo ascoltato in sede istituzionale, si è fermato in corridoio a confrontarsi con lui una ventina di minuti.

«Von Wendland mi ha detto che sta seguendo questa causa», riferisce il sindacalista della Cub a proposito dell’intervento in commissione.

«Lui non conosceva i numeri. Così, gli abbiamo spiegato che dai 2.314 lavoratori di Sea Handling siamo passati ai meno di 1.700 di Airport Handling con centinaia di interinali. Gli abbiamo fatto notare che la scelta è stata devastante sotto il profilo sociale e lui ne ha preso atto». Poi, il colloquio informale: «È stato sibillino. Ci ha detto che se la nascita di Airport Handling risultasse sostenuta da aiuti di Stato o di Sea, la procedura di infrazione potrebbe non chiudersi». Quindi? «Ora convocheremo l’assemblea dei nostri iscritti».

Dunque, la multa da oltre 400 milioni di euro non sarebbe svaporata dopo l’obbligata costituzione nel 2014 di una newco in discontinuità aziendale con SeaH. Società affidata a un trustee a garanzia che il processo di privatizzazione segua i dettami imposti dall’Unione europea.

Lunedì all’audizione era presente l’eurodeputato Marco Valli (M5S). L’unico degli italiani a partecipare. Alla fine la commissione Petizioni, nell’attesa della valutazione definitiva dell’Antitrust Ue, ha deliberato di inviare una lettera al Comune di Milano (azionista di maggioranza di Sea) per invitarlo a usare il massimo della trasparenza in questa fase della vicenda e a trovare una soluzione che vada verso gli interessi dei lavoratori e dei cittadini. Dal canto suo, Von Wendland ha l’obiettivo di chiudere il fascicolo entro il 2016. Per saper come, però, bisogna attendere.