Tutto vero: l’ultima manovra del Governo a guida Matteo Renzi è stata salvata dalle tasse: 8,5 miliardi da Iva, evasione e giochi. Ma è indubbio che uno dei plus imprescindibile dell’economica tricolore 2.0 sia legata a doppio filo anche alla filiera del cibo.
Prendiamo il business del panettone. In un anno ha segnato un rialzo molto importante: 2,5 milioni in più rispetto allo scorso anno. Complessivamente il giro di affari per il dolce tipico di Milano veleggia attorno ai 60 milioni di euro e vale circa un quarto delle vendite in pasticceria di Milano e di tutta la Lombardia in questo periodo.
Anche perché ormai il panettone piace a tutti e lo fanno tutti. Per fortuna, il cibo dà lavoro. E non poco. Per esempio, il dolciario è un settore in continua espansione. Di imprese attive nel settore dolciario in Lombardia, come si evince da uno studio della Camera di Commercio di Milano, se ne contano 5.100 e impiegano oltre 23 mila addetti.
Milano, terzo posto in Italia con 1.806 imprese, dopo Napoli (2.396) e Roma (1.863), è seguita nella classifica regionale dalle province di Brescia (695), Bergamo (573) e Varese. Proprio Varese annovera 369 aziende coinvolte nella produzione e nel commercializzazione di prodotti di pasticceria e panetteria. La metropoli lombarda è invece prima in Italia con 8.571 addetti, seguita da Roma (6.860) e Napoli (5.925). In Lombardia precede Brescia (2.938), Bergamo (2.446) e, altra buona performance, Varese (2.102).
I dolci lombardi all’estero valgono 600 milioni all’anno, primi acquirenti in Paesi del Vecchio Continente e Stati Uniti. Nel dettaglio, l’import-export lombardo di prodotti da forno e dolci è di 458 milioni di euro nei primi sei mesi del 2016 su 2,1 miliardi di interscambio nazionale, il 21,5%, +1,9% in un anno.
Solo l’export vale 600 milioni all’anno. Tornando al panettone, il 15 dicembre si terrà la “Giornata del Panettone”, con assaggi gratis in 80 pasticcerie di Milano e città metropolitana. Una degustazione nell’ambito del progetto che promuove il «panettone tipico della tradizione artigianale milanese», un marchio depositato e che prevede un prodotto fresco, senza conservanti e artigianale, realizzato con determinati ingredienti e nelle proporzioni stabilite.
Notizie “dolcissime”, dunque, per un settore che incontra i gusti dei lombardi, ma che soprattutto alimenta l’occupazione in un periodo non certo facile.