Meglio della media regionale. Percentualmente parlando, per una volta, il valore delle esportazioni in Cina delle aziende della provincia di Varese è superiore a quello complessivo relativo a tutte le province lombarde: +12,4 per il Varesotto contro il pur confortante +9,9% regionale.
È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi. Nel dettaglio, Varese ha esportato nel corso del 2017 merci per oltre 381 milioni di euro; nel 2016 le esportazioni si erano fermate a quota 339 milioni.
Ammonta a quasi 4 miliardi di euro, invece, l’export della Lombardia verso il Paese-continente cinese, vale a dire 400 milioni di euro in più rispetto al 2016. L’import lombardo dalla Cina (11,8 miliardi di euro) continua a crescere, anche se a ritmi decisamente inferiori: il 2017 si è chiuso con un incremento nell’ordine dell’1,6%.
L’import varesino ha segnato una battuta d’arresto: erano nell’ordine di 664 milioni di euro le importazioni nel 2016, a fine 2017 l’import provinciale non è andato oltre i 637 milioni, e cioè il 4,1% in meno in anno.
Più in generale, l’interscambio commerciale fra la Lombardia e il Paese asiatico è salito a 15,7 miliardi di euro nel 2017. Prima in assoluto nella regione è Milano, con un interscambio di oltre 7 miliardi, seguita Lodi con 1,8 miliardi e Bergamo, Monza, Brescia e Varese con oltre un miliardo di euro. I principali settori di scambio sono i computer e gli apparecchi elettronici con 3,2 miliardi, il tessile e la moda con 2,5 miliardi (+5%); i macchinari con 2,2 miliardi (+1,4%); e gli apparecchi elettrici e i metalli con 1,5 miliardi (rispettivamente +10% e +0,6%). Seguono con 1,2 miliardi i prodotti delle altre attività manifatturiere tra cui mobili, gioielleria e design (+8%) e la chimica (+11%). Crescono, infine, mezzi di trasporto (537 milioni, +27%) e alimentari (160 milioni, +18,5%).