Scapolan, il cordoglio di una provincia

Prealpina.it - 09/05/2016

La Camera di commercio si ferma per ricordare il suo presidente. Alle 20 di domenica 8, nel salone della sede di piazza Monte Grappa, un rosario in memoria di Renato Scapolan, morto stroncato da un infarto nella notte tra venerdì 6 e sabato 7.

A trovarlo senza vita sono stati i familiari, al risveglio. Uno choc per tutti, i suoi cari innanzi tutto, ma anche per tutte le persone che in questi anni hanno condiviso con lui le sue battaglie e il suo impegno per il territorio, sempre vissuto con una grande dote: il dialogo e la disponibilità all’ascolto. E così, nel tempo, Scapolan è diventato il presidente di tutti, realmente, così come si era ripromesso alla sua nomina al vertice dell’ente camerale, nel 2012. E il suo metodo di lavoro era talmente valido che era riuscito ad imporsi anche a livello nazionale, diventando, lo scorso mese di luglio, vice presidente di Unioncamere nazionale e in ottobre consigliere dell’associazione delle Camere di Commercio Italiane all’estero. Merito, forse, anche del suo Dna di artigiano che non lo aveva mai distratto dalla sua azienda, la Ve-Va srl (lavorazione del vetro) di Tradate. Una vocazione che lo aveva portato ad essere anche una delle colonne portanti di Confartigianato Imprese Varese.

«Renato era prima di tutto un imprenditore attento ai bisogni dei suoi colleghi – lo ricordaDavide Galli, presidente di Confartigianato Varese – e di questo territorio. Un uomo curioso, irrefrenabile nell’entusiasmo e nell’accettare le sfide imprenditoriali, mosso da vero spirito collaborativo nei confronti di tutti. Renato ha sempre vissuto i suoi incarichi con quella passione e responsabilità tipiche di chi lavora per il bene di tutta la collettività». Entusiasmo e passione che con lui ha condiviso anche Riccardo Comerio, oggi presidente degli industriali varesini, ma fino a un anno fa proprio vice presidente della Camera di Commercio. «Noi non lo avevamo appoggiato nella sua candidatura alla presidenza – ricorda – eppure il giorno dopo la sua nomina ci siamo chiariti e collaborando insieme siamo diventati amici. Mi telefonava tutte le mattine, anche adesso, per confrontarci su quanto stava accadendo. Io sono attonito e addolorato. Era eccezionale per la sua disponibilità ad ascoltare tutti e per l’attaccamento quasi maniacale al suo mandato che aveva fatto suo e preso con la massima serietà». Scapolan era anche l’uomo delle battaglie, sempre a difesa del territorio. «Ci siamo visti settimana scorsa – ricorda Franco Colombo, presidente di Confapi Varese – e come sempre era carico, pronto a dar battaglia per questo territorio di cui era innamorato. Mi mancheranno le lunghe telefonate con lui e anche il suo esempio come uomo sempre spinto dallo spirito di servizio. È davvero un brutto colpo per tutti noi». E quelle di Scapolan sono state anche le battaglie per il lavoro. Lo ricordano bene i rappresentanti locali di Cgil, Cisl e Uil. «Era una persona straordinaria – affermano Roberto Pagano e Gerardo Larghidella Cisl dei Laghi – che ha saputo portare fino a Roma le istanze varesine. Ha avuto sempre grande attenzione al mondo del lavoro e ha sostenuto attraverso l’ente progetti importanti per il territorio».

Giudizio condiviso anche da Antonio Massafra (Uil) e Umberto Colombo (Cgil). «Con lui abbiamo portato avanti battaglie importanti, dai frontalieri a Malpensa – ricorda -. Ho sempre apprezzato la sua sincerità e lealtà». Ora tutti dovranno affrontare il dolore, in primis i dipendenti, funzionari e dirigenti dell’ente camerale che lo vogliono ricordare come un «presidente sempre attento all’interesse del mondo economico provinciale, sempre legato alla sua Camera di Commercio di cui è stato un indomabile sostenitore».

e.s.