C’è anche il tempo a influenzare le vendite dei saldi: «Fino a sabato, quando hanno aperto i saldi – spiega Gianni Lucchina, direttore di Aime – le vendite non erano certo andate bene: la stagione estiva non era praticamente ancora partita perché fino a quel momento ha fatto freddo e le svendite sono arrivate con l’inizio meteorologico della stagione». Ma il tempo ancora non è del tutto stabile «e vedremo nei prossimi giorni come andranno i saldi: il primo weekend non possiamo dire sia partito col botto, in questi giorni un po’ più di gente c’è». Ma l’andamento di questi saldi, così come sta accadendo ormai da qualche anno, portano a fare riflessioni sulla loro struttura che inducono Lucchina ad una proposta: «Ci vuole la forza e la volontà di chiudere un’epoca con questi saldi e liberalizzarli». Un tempo era diverso, racconta il direttore di Aime: «Iniziavano ai primi di agosto quelli estivi e a febbraio quelli invernali: oggi invece partono in piena stagione, anzi, a inizio stagione». Non hanno più senso, sottolinea Lucchina «anche perché è una giungla: i negozi possessori di fidelity card possono comunque fare promozioni anche in altri periodi dell’anno, perché la tessera è come un club, riservato ai suoi possessori. L’escamotage c’è: inutile stare dietro le porte a dare le multe a chi inizia i saldi un giorno prima, lasciamo ai negozianti la possibilità di decidere autonomamente quando vogliono promuovere i loro sconti». I saldi, così come sono costruiti ora «imbrigliano i negozianti: o la Regione torna indietro ai tempi di una volta o li liberalizziamo: i saldi così come sono impostati ora non hanno ragione d’esserci. Così è una giungla». Inoltre le modalità di acquisto delle persone sono cambiate: ci sono anche gli acquisti on-line a far concorrenza e anche se seguono logiche e regole diverse dai canali tradizionali, «la proposta di una liberalizzazione dei saldi e dei periodi di sconti possono lasciar più spazio al commercio tradizionale anche rispetto alle vendite on-line».