Sacromonte Giubileo, centomila pellegrini

La Prealpina - 31/10/2016

Un vero anno di grazia, quello vissuto da Santa Maria del Monte. L’apertura della Porta Santa, lo scorso dicembre, ha riacceso i riflettori sul santuario. Almeno centomila persone sono passate a lato dell’ingresso sulla piazzetta dove sorge la statua di Paolo VI dedicata al Bodini.

«Oggi più che le parole, valgono i gesti», aveva detto il vescovo Franco Agnesi il 12 dicembre dello scorso anno, quando venne spalancata la Porta Sforzesca. «Il giubileo è occasione per riscoprire il Sacro Monte come luogo di bellezza, arte e fede e come luogo di cammino per entrare in profondità con noi stessi».

A pochi giorni dalla conclusione dell’anno del Giubileo (il 12 novembre), il risultato numerico e dunque riduttivo della rinascita del borgo e dell’infusione di fede che ha portato nella comunità cattolica, è sorprendente.

Oltre 500 i pellegrinaggi e un numero “contato” di fedeli che supera i 40mila. Queste sono le persone certe, cioè calcolate sulla base dei gruppi organizzati segnati nei registri del santuario. Calcolando per difetto, si può ipotizzare che siano almeno il doppio le persone che singolarmente hanno voluto varcare la soglia della Porta Sforzesca, cioè commissionata dal duca di Milano Francesco Sforza nel 1532 e scelto come segno giubilare al Sacro Monte.

«Le quarantamila presenze accertate senza contare l’ininterrotto afflusso di singoli e famiglie dallo scorso dicembre, sono pressoché il doppio rispetto allo scorso anno», dice l’arciprete del Sacro Monte, monsignor Erminio Villa. «Si tratta di un dato eccezionale, che conferma la bontà dell’intuizione di Papa Francesco di rendere più accessibile a tutti l’esperienza del giubileo – prosegue monsignor Villa – . All’arcivescovo Angelo Scola va il nostro grazie per avere scelto il nostro santuario per il Giubileo, così da favorire la città, la zona e la diocesi».

Un anno straordinario, quello che si chiude per il Sacro Monte (sabato 12 alle 16.45 messa celebrata dal vicario episcopale Agnesi), anche sul fronte dei restauri (coordinati per la parrocchia da Mario Zeni): subito dopo l’apertura della Porta Santa, compiuta da Agnesi con gli altri tre vescovi che lo hanno preceduto (Giovanni Giudici, Marco Ferrari e Luigi Stucchi), sono cominciati i lavori di restauro del santuario. Lungo la Via Sacra si concluderanno tra un paio di settimane gli interventi di consolidamento al secondo arco, dedicato a San Carlo e che dà inizio ai Misteri dolorosi. Opere necessarie per fermare la caduta dei calcinacci e come “terapia antigelo”.